Stangata alle Misericordie Toscane, Ires più pesante

Mondo del no profit, delle associazioni e del volontariato sul piede di guerra dopo il varo della legge di bilancio, che dopo le prime avvisaglie ha confermato l’abolizione delle agevolazioni e parziali esenzioni fiscali al terzo settore. Una vicenda sulla quale oggi sono volute intervenire le Misericordie Toscane con una nota fatta propria anche dall’associazione Misericordie Pisane, al cui vertice siede il santamariammontese Maurizio Novi.

“Mai ci saremmo aspettati una decisione simile – dice in una nota il presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi. – Lanciamo un accorato appello a cancellare questa ingiustizia che mette a rischio i servizi alle nostre comunità, a cominciare dai più deboli.”

“Le Misericordie della Toscana sono l’espressione forse più radicata, certamente la più antica, del volontariato nella nostra regione e nel corso della loro secolare storia hanno visto sommovimenti, rivoluzioni, guerre. Eppure mai ci saremmo aspettati che, in un momento in cui ancora sono forti ed evidenti gli effetti di una crisi che ha aumentato i bisogni e le povertà della gente, il governo decidesse una manovra di bilancio che voleva essere di rilancio e che invece ci penalizza così gravemente – continua Corsinovi. – Se rilancio ci sarà, certo non riguarderà chi ha più bisogno, le persone verso cui è diretta tanta parte dell’impegno delle Misericordie e delle altre realtà di volontariato, perché il raddoppio delle tasse che ci è stato gettato sulle spalle renderà più difficoltosi gli interventi e in alcuni casi li metterà a serio rischio. In questi giorni abbiamo ricevuto tante attestazioni di vicinanza, anche da esponenti politici di tante parti diverse, che evidentemente non sono d’accordo con questa iniqua misura decisa dal governo centrale; per questo chiediamo con forza che chi ha voluto questo intervento ci ripensi. Intanto stiamo valutando come manifestare la denuncia e la forte protesta, nostra e di tutto il mondo del volontariato, che punta non certo a difendere interessi corporativi, ma i bisogni della nostra gente, delle nostre comunità e in modo particolare dei più deboli ed emarginati. Siamo tradizionalmente abituati a prestare il nostro servizio in silenzio, un tempo i nostri volontari portavano aiuto con il cappuccio per restare anonimi, ma stavolta sentiamo l’obbligo, come più antica associazione di volontariato, di lanciare un grido di protesta e un accorato appello a cancellare questa ingiustizia, nella consapevolezza che tanti possono unirsi alla nostra voce”.
Parole a cui si accoda anche il presidente dell’associazione Misericordie pisane Maurizio Novi, cella Misericordia di Montecalvoli, Santa Maria a Monte “Auspicando al più presto una revisione di tali decisioni, che rischiano di minare una delle fondamentali componenti della comunità”.

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