Rocca di Ripafratta, Regione si impegna per la valorizzazione

Sì a maggioranza alla mozione per la messa in sicurezza, salvaguardia e valorizzazione della Rocca di Ripafratta nel comune di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. L’atto, sottoscritto dai consiglieri regionali Pd Antonio Mazzeo, Fiammetta Capirossi, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni, è stato illustrato in commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Gianni Anselmi (Pd). La mozione è passata con i voti favorevoli di Pd e M5S e l’astensione della Lega.

Nella mozione si impegna la Regione a “farsi promotrice di una fase di confronto con tutti i soggetti interessati, Comune, mondo accademico, fondazioni, associazioni culturali e proprietà al progetto di recupero e valorizzazione della Rocca e individuare risorse per la sua acquisizione al patrimonio pubblico”. Si chiede, poi, l’impegno di attivarsi, previa verifica con la Soprintendenza, presso il Governo affinché “verifichi con le strutture ministeriali competenti se sussistano, in relazione al sito in oggetto, le condizioni di urgenza per ‘adottare immediatamente le misure conservative necessarie”. Nell’illustrazione, Antonio Mazzeo ha ricordato che “il castello nel Medioevo costituì la chiave di volta del sistema fortificato che presidiava il confine pisano-lucchese e venne a lungo conteso tra pisani, lucchesi e poi fiorentini. Un luogo che negli anni ’80 è stato punto di scavi archeologici importanti, interrotti per la mancanza di condizioni di sicurezza”. Mazzeo ha fatto riferimento all’associazione ‘Salviamo la Rocca’, “nata per sensibilizzare i soggetti operanti sul territorio, dalle istituzioni all’università”. Inoltre, il consigliere ha ricordato il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2008, tra il Comune di San Giuliano e la fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, per il recupero di questa emergenza architettonica al quale però, si legge nell’atto, “ai sopralluoghi effettuati per verificare lo stato di conservazione e la stabilità della struttura non faceva seguito alcun riscontro operativo”. “La mozione è assolutamente condivisibile – è intervenuta la vicepresidente Irene Galletti (M5S) –. Cerchiamo però di fare un intervento decisivo, è un dovere che abbiamo nei confronti della cittadinanza”. “È bene accendere i riflettori sul nostro patrimonio culturale – ha detto il presidente Anselmi – ma dovremmo valorizzare gli strumenti che meritoriamente il Consiglio regionale ha messo in campo e che non sono stati adeguatamente divulgati”. Il riferimento del presidente è alla “legge sulle città murate”, “all’elenco regionale dei beni culturali”, ma soprattutto alla “legge sull’art bonus che poggia su quell’elenco per stabilire se quel bene sia meritevole di sostegno finanziario”. “In termini ricognitivi – ha aggiunto il presidente – , credo che dovrebbero essere le amministrazioni locali a farsi carico di queste richieste. A mio giudizio, dovremmo trovare una chiave per intervenire sui territori. Mi rammarico – aggiunge Anselmi – che la legge sull’art bonus non sia nella disponibilità della comunità regionale, nel senso che nessuno, a parte il territorio di Prato, ha assunto iniziative per divulgarne le potenzialità”.
“La nostra legge sull’art bonus – ha concluso Anselmi – ha prodotto effetti importanti. A livello regionale nel 2018 sono state presentate 15 istanze di agevolazione fiscale per donazioni effettuate nei confronti di progetti relativi alla cultura. La maggior parte dei ‘mecenati’ toscani è costituita da aziende (srl o SpA), ma una parte importante di donazioni è stata effettuata anche da una fondazione bancaria, che costituisce una delle maggiori innovazioni rispetto alla normativa regionale precedentemente vigente”. Complessivamente, sempre nel 2018 le donazioni per le quali è stata richiesta la concessione dell’agevolazione fiscale prevista dalla l.r 18/2017 ammontano ad oltre 800mila euro, mentre le agevolazioni ammissibili sono complessivamente di 328mila 500 euro. Tra le innovazioni, segnaliamo che per la prima volta dall’entrata in vigore della legge, due dei 15 progetti che hanno ricevuto donazioni nel 2018 hanno potuto usufruire della possibilità di cumulare l’agevolazione fiscale concessa in base alla norma regionale con quella concessa in base alla l.106/2014 (più conosciuta come “Art Bonus” nazionale). In questo caso, l’agevolazione fiscale ammonta al 20per cento dell’importo donato.
“Bene l’approvazione della mozione, ringraziamo i colleghi che hanno scelto di condividere la nostra sollecitazione alla giunta regionale, adesso avanti secondo gli indirizzi tracciati – spiegano i consiglieri regionali Antonio Mazzeo, primo firmatario dell’atto, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni –. Chiediamo che sia aperto un confronto con il comune di San Giuliano Terme, il mondo accademico pisano, fondazioni e associazioni culturali e la proprietà, sul progetto di recupero della Rocca e sulla possibilità di reperire le necessarie risorse per l’acquisto interessando, al contempo anche il Ministero competente”.
“Il patrimonio culturale racchiude la nostra storia, un magnifico insieme di beni artistici, archeologici, bibliografici che racconta ciò che siamo stati e porta in sé un immenso valore che arricchisce l’offerta turistica dei territori un po’ in tutta la Toscana. La Rocca di Ripafratta è uno di questi beni oggi di proprietà privata, nel corso dei secoli ha assunto funzioni diverse rimanendo però sempre punto di riferimento nel sistema fortificato che si intreccia tra le province di Pisa e Lucca. Abbiamo deciso di raccogliere le sollecitazioni locali e portarle all’attenzione della giunta regionale affinché siano messe in campo tutte le azioni necessarie al recupero e alla valorizzazione della struttura in linea con le normative regionali e nazionali sulla conservazione dei beni culturali e paesaggistici”.

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