Reddito cittadinanza, Cuoio: “Niente folla e pochi giovani”

“Tante telefonate si, ma non c’è stata la folla che si era ipotizzata”. Così, Tania Benvenuti, responsabile della Cgil zona cuoio, commenta la prima giornata utile per richiedere il reddito di cittadinanza. Ieri mercoledì 6 marzo è stato infatti il primo giorno utile per presentare le domande.

“Non è da oggi che le persone vengono nei nostri uffici. È da settimane che chiedono informazioni e forse grazie a questo lavoro pregresso oggi non c’è stata la ressa che ci si aspettava – continua Benvenuti –. Per ora abbiamo visto persone entusiaste che arrivavano con la certezza di prendere il reddito per poi scoprire che magari non hanno i requisiti”. Si perché per ottenere la misura di sostegno al reddito sono stati fissati dei paletti. Primo fra tutti, è l’Isee inferiore a 9360 euro, poi, occorre avere un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di proprietà, inferiore a 30mila euro. Possono fare domanda solo i cittadini italiani e dell’Unione Europea o coloro che hanno un permesso di soggiorno di lungo periodo. In tal caso, il richiedente deve aver vissuto in Italia almeno dieci anni di cui gli ultimi due consecutivi. “C’è stato un po’ di tutto, è difficile tracciare una tipologia di persona che è venuta oggi. Sicuramente pochi giovani, la maggior parte erano di età media tra i 40 e i 55 anni. Chi viene deve rappresentare una situazione che noi inseriamo nei nostri portali e che inviamo direttamente al Ministero del Lavoro. Se qualcuno viene con l’intenzione di fare il furbo da noi non troverà appoggio”. Come cita il vecchio detto “fatta la legge, trovato l’inganno”, sull’eco dei rumors nazionali qualcuno già mormora. Leggendo attentamente i criteri di application, qualcuno potrebbe pensare che sarebbe più conveniente dividere il nucleo familiare, magari con una separazione tra i coniugi, in modo tale da ottenere due redditi di cittadinanza invece che uno solo. “Tra chi fa queste considerazioni c’è anche chi alla fine decide di non fare richiesta da noi ma di andare da un’altra parte” continua Benvenuti. Ad inoltrare le domande, infatti, non sono solo i Caaf Cgil ma ci si può rivolgere anche a commercialisti e altri enti. Una volta che la domanda viene accettata e il beneficio riconosciuto, entro 30 giorni il beneficiario deve presentare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. (g.z.)

 

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