Droga in spiaggia dall’Albania per rifornire le piazze toscane

31 maggio 2019 | 08:27
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Droga in spiaggia dall’Albania per rifornire le piazze toscane

Associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità. Con questa accusa, nella mattina di oggi 31 maggio, i carabinieri del comando provinciale di Firenze con il supporto dei comandi competenti per territorio, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Firenze Antonella Zatini su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo toscano Giuseppina Mione, nei confronti di 5 indagati.

Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Firenze, Siena, Brindisi e anche in Albania (per due destinatari) grazie alla collaborazione della Polizia di Stato albanese, attivata tramite il servizio cooperazione internazionale di Polizia. Tre degli indagati sono stati sottoposti alla custodia in carcere e due agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato emesso a conclusione di articolate indagini avviate nel gennaio del 2018 dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, che hanno permesso di individuare un gruppo criminale organizzato, composto prevalentemente da soggetti di nazionalità albanese, dedito all’importazione, al trasporto e alla distribuzione di ingenti quantitativi di marijuana. Lo stupefacente, trasportato a bordo di imbarcazioni dall’Albania sulle coste brindisine, veniva qui stoccato in isolate località litoranee attraverso l’appoggio logistico di soggetti appartenenti alla criminalità pugliese. Poi, tramite corrieri, la marijuana veniva inviata in un flusso costante alle principali piazze di smercio italiane, tra cui Roma, Napoli, Milano e Firenze. Proprio in Toscana l’organizzazione disponeva di un nucleo particolarmente attivo nell’approvvigionamento di marijuana per la vendita nei comuni fiorentini, aretini e senesi.
Il principale indagato, che faceva la spola tra l’Albania e la provincia di Brindisi per organizzare l’arrivo dei carichi, è stato localizzato e tratto in arresto nel Paese d’origine. Nel corso dell’indagine, condotta con il costante supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, è stata sottoposta a sequestro circa mezza tonnellata di stupefacente.