Matteo Giusti guida la Cna

E’ ufficiale Matteo Giusti è il nuovo presidente della Cna della Provincia di Pisa e succede ad Andrea Zavanella. 44 anni appena compiuti, ha frequentato la facoltà di Scienza Politiche a Pisa, dopo aver conseguito il diploma di maturità al Liceo Scientifico di Pontedera; sposato, imprenditore vive a Peccioli e porta avanti l’impresa di famiglia, la Cobesco (che oggi ha 30 dipendenti) che è aperta dagli anni ’70 che si occupa di costruzioni stradali, urbanizzazioni . Dal 2002 al 2008 ha diretto il Consorzio Sviluppo Valdera  e dal 2013 è entrato a far parte del gruppo dirigente Cna.

Ha aperto i lavori del collegio elettorale che hanno portato alle elezioni di Giusti Carlo Fredianelli con Norina Gasperini mentre Gabriello Bertini il terzo membro assente giustificato, ha ricevutogli auguri di una piena ripresa in salute da parte di tutti gli intervenuti. Confermata la presidenza uscente con Andrea Di Benedetto (terziario avanzato, Elena Fariello (Benessere), Michele Spagnoli (Costruzioni) e l’ingresso di Mery Dell’Agnello titolare Trasfometal (Produzione). Eletti nuovi membri della Direzione Provinciale CNA Pisa Stefano Busti, Sandro Ciulli e Mery dell’Agnello.
Un programma impegnativo quello che attende Matteo Giusti il neo presidente che ha detto in occasione della sua elezione: “Basta con lo Stato nemico delle imprese: dobbiamo farci sentire più e meglio di come abbiamo fatto sino ad adesso. Lo faremo noi da Pisa, ma lo chiediamo soprattutto ai nostri dirigenti regionali e nazionali; noi siamo pronti anche portare di nuovo in piazza i nostri caschi gialli( in mille, con 300 mezzi sui lungarni il 3 aprile di un anno fa) o ad altre forme di protesta! Non è possibile avere le stesse regole dei tedeschi, la stessa moneta, le stesse banche e però avere uno stato diverso. A noi manca uno stato con l’efficienza tedesca. Bisogna che la pubblica amministrazione si adegui al percorso di efficienza che le nostre imprese hanno intrapreso in questi anni”.
E’ stato questo uno dei passaggi più applauditi di Matteo Giusti di fronte all’assemblea elettiva della Cna provinciale di Pisa riunita nel pomeriggio di venerdì 20marzo nella grande sala Bonsignori delle sede provinciale La Fontina che alle 17 lo ha votato all’unanimità come nuovo presidente. Ha aperto i lavori il Collegio Elettorale presieduto da Carlo Fredianelli con Norina Gasperini mentre Gabriello Bertini il terzo membro assente giustificato, ha ricevutogli auguri di una piena ripresa in salute da parte di tutti gli intervenuti. Confermata la presidenza uscente con Andrea Di Benedetto (terziario avanzato, Elena Fariello (Benessere), Michele Spagnoli (Costruzioni) e l’ingresso di Mery Dell’Agnello titolare Trasfometal (Produzione). Eletti nuovi membri della Direzione Provinciale CNA Pisa Stefano Busti, Sandro Ciulli e Mery dell’Agnello.
“Non possiamo permettere a nessuno di sminuire il nostro ruolo – ha incalzato ancora la platea Matteo Giusti – Il mondo che noi rappresentiamo, quello delle Micro, Piccole e Medie Imprese, è un mondo sano che tiene in piedi l’economia di questo Paese. Credo che uno dei compiti fondamentali della nostra Associazione sia promuovere la centralità dell’impresa nella nostra società. Troppe volte si disconosce o si sottovaluta che la nostra società, il nostro modo di essere, si basa sulla potenza economica del nostro paese. Se noi non fossimo la settima potenza industriale del mondo non potremmo mantenere l’attuale stato sociale che troppe volte diamo per scontato. Non esiste nessuna decrescita felice. Qualunque politica deve essere orientata a produrre ricchezza. Dopo sarà compito di tutta la società decidere come suddividerla”.
“Le nostre imprese non possono più sopportare atteggiamenti vessatori e punitivi da parte dei nostri politici e governanti – ha attaccato ancora Giusti- non ci è “amico” uno Stato che vara provvedimenti come quelli dell’estensione del “Reverse Charge” e dell’introduzione dello “split payement”, che con l’ipocrita scusa della lotta all’evasione si traducono, in un aggravio finanziario e amministrativo”.
“Ad Andrea Zavanella va il nostro più caloroso ringraziamento per l’attività sin qui svolta e il nostro più sincero “in bocca al lupo” per la sfida  che ha accettato onorando in questo modo non solo la sua persona ma tutta quanta la nostra Associazione” – così è stato ufficializzato il passaggio di consegna da Zavanella a Giusti nel segno della continuità e della collaborazione – “CNA PISA, è fiera della centralità che abbiamo acquisito in questi anni, anche  grazie al lavoro e alla professionalità e competenza della struttura diretta da Rolando Pampaloni: Andrea Zavanella è stato scelto come Presidente del Ctt Nord,Valter Tamburini già presidente provinciale CNA è il nostro presidente regionale, Carlo Fredianelli presidente regionale CNA Pensionati, Andrea Di Benedetto è l’attuale vice presidente nazionale CNA e noi sosteniamo convintamente l’azione innovatrice che sta portando avanti e ci batteremo per una sua riconferma”.
Matteo Giusti ha chiesto all’assemblea elettiva un “mandato forte e mi impegno, naturalmente con l’aiuto vostro e di tutta quanta la struttura, a rafforzare l’attuale ruolo di CNA PISA nel panorama locale e all’interno del sistema regionale toscano e nazionale e a lavorare concretamente su alcuni punti strategici: consapevoli che nella solitudine e nella presupposta autosufficienza, non c’è futuro per le nostre aziende che hanno bisogno di numeri per farsi ascoltare e noi i numeri li abbiamo. Così come abbiamo bisogno di portare a casa molti più  risultati utili per le nostre aziende, anche per giustificare il nostro impegno dentro questa Associazione, e di maggiore efficacia ed incisività delle azioni che CNA porta avanti a livello locale, regionale e nazionale. Ogni cambiamento parte prima di tutto da noi! Per raggiungere obiettivi che non abbiamo mai raggiunto,  dovremo pur fare qualcosa che non abbiamo mai fatto!” è stata la conclusione.
I dati
Nel mese di gennaio in Toscana hanno chiuso 1.775 imprese e il saldo fra nate/morte è – 897. Dati migliori in febbraio: 1.118 cessazioni e 932 nuove imprese (saldo = -186). Nel 2014 l’artigianato in Toscana ha perduto altre 1.806 imprese. Dal 2008 al 2014 è stato un bollettino di guerra: la crisi ha messo al tappeto 9.335 artigiani con la perdita di oltre 28.000 posti di lavoro, una decimazione che ha coinvolto tutti i settori, dall’edilizia ai trasporti, dalla manifattura ai servizi. Purtroppo i dati di inizio 2015 confermano le nostre preoccupazioni: la crisi continua a mordere duramente(dati Oss. Reg. Artigianato).
La situazione economica territoriale rimane preoccupante. La maggior parte dei settori economici vedono il perdurare della forte contrazione degli ordinativi e delle commesse. E’ da apprezzare lo sforzo della BCE di attuare politiche economiche tese a facilitare gli Stati con forte debito pubblico e a tener basso il costo del denaro. Dispiace vedere la difficoltà con cui gli istituti di credito riversano sul mercato del credito alle imprese il basso costo del denaro e le grandi iniezioni di liquidità ricevute. Credo sia da intensificare l’azione della nostra Associazione nei confronti delle banche per sempre di più far accedere al credito le nostre PMI e gli artigiani. Anche sfruttando al massimo il sistema dei Confidi, perché si sconta la sempre più rara presenza di istituti realmente locali. Il processo di concentrazione degli istituti di credito, ha comportato un allontanamento dei centri decisionali dal nostro territorio che comporta delle grosse difficoltà per le nostre realtà imprenditoriali. Invece il recente deprezzamento dell’euro potrà riaprire alcuni mercati esteri che negli ultimi anni avevano visto decrescere la nostra presenza cosi come la frenata dell’escalation dei prezzi di alcune materie prime (greggio, rame, acciaio, ecc) renderà ancora più competitivi alcuni dei nostri settori del manifatturiero. Crediamo che si debba anche lavorare perché la nostra nazione si faccia artefice di una stabilizzazione di alcune crisi (Ucraina, Libia, medio Oriente) che vedono coinvolti mercati un tempo importanti per le nostre imprese. Oltre alla questione umanitaria, di grandissima importanza, va tenuto conto che il bacino del mediterraneo, il mondo arabo e l’est europeo sono fra i principali acquirenti del  Made in Italy. (g.m.)

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.