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Educatori scolastici e operatori sociali in sciopero

11 novembre 2020 | 14:09
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Educatori scolastici e operatori sociali in sciopero

La rete sindacale Ios: “Diamo il 100% nel nostro lavoro e vogliamo il 100% del salario in caso di un ulteriore lockdown, salute e sicurezza sul lavoro”

Educatori scolastici e operatori sociali saranno in sciopero il prossimo 13 novembre. I lavoratori che si occupano delle persone diversamente abili nelle scuole, nei centri diurni e residenziali, nei servizi di assistenza domiciliare, nel settore dell’accoglienza e della povertà, intrecceranno le braccia in tutta Italia.

La giornata di sciopero è stata convocata dalla rete intersindacale nazionale degli operatori sociali (Ios), per chi lavora in un servizio pubblico ma come dipendente delle cooperative.

“Il meccanismo delle esternalizzazioni, con appalti al massimo ribasso e l’applicazione dei contratti del privato sociale – spiega la Ios – continuano a peggiorare la qualità dei servizi, la continuità della presa in carico e della cura degli utenti, le condizioni di lavoro di centinaia di migliaia di educatori scolastici ed operatori sociali in tutta Italia. Contratti ciclici, riduzione di orario, discontinuità di salario, lavoro a cottimo, ammortizzatori sociali che coprono non più del 50% della retribuzione, sono solo alcuni degli aspetti problematici e strutturali che il Covid-19 sta portando alla luce in maniera preponderante in tutti i servizi socio-educativi e socio-sanitari”.

“Una crisi sanitaria – prosegue la rete intersindacale – che sta impoverendo ancor di più questa categoria di lavoratori della scuola e del welfare, composta per lo più da giovani, qualificati e laureati ma veri e propri working poor.
Inoltre, in tema di tutela della salute e sicurezza nei Servizi, abbiamo visto in questi ultimi mesi moltissime operatrici e operatori prestare servizio in situazioni totalmente a rischio per sé, per gli utenti e per la salute di tutti a causa della mancanza di dispositivi di protezione e di adeguati protocolli d’intervento, con rimpalli continui tra Enti pubblici affidatari (Comuni, Ausl) ed enti privati gestori.  Le numerose assemblee fatte in questi mesi con educatori scolastici ed operatori sociali di tutto il Paese ci hanno portato, il 12 settembre a Bologna, in occasione dell’assemblea nazionale di Ios a dichiarare lo stato di mobilitazione permanente e decidere di costruire dal basso questa giornata di sciopero nazionale”.

Lo sciopero del 13 novembre 2020 è stato indetto per chiedere la re-internalizzazione dei servizi pubblici in appalto, per chiedere pari dignità, diritti e salari del terzo settore rispetto ai contratti pubblici.

“Scioperiamo – concludono – perché diamo il 100% nel nostro lavoro e vogliamo il 100% del salario in caso di un ulteriore lockdown, salute e sicurezza sul lavoro”.