Cigoli ha inaugurato il presepe che profuma di Palestina fotogallery

Più di 700 personaggi e quasi 600 animali, insieme a movimenti meccanici, effetti luminosi, riproduzioni sonore e perfino olfattive

Più di 700 personaggi e quasi 600 animali, insieme a una miriade di movimenti meccanici ed effetti luminosi, riproduzioni sonore e perfino olfattive, coordinate da un’imponente regia digitale capace di ricreare la vita e i suoni della Palestina di 2019 anni fa. Si è aperto il sipario, anche quest’anno, sul più tecnologico dei presepi artistici allestiti nel comprensorio: quello di Cigoli di San Miniato, inaugurato ieri sera venerdì 6 dicembre nei locali adiacenti al Santuario, in concomitanza con le celebrazioni per la restituzione dell’antica e venerata immagine della Madre dei Bimbi, trafugata nel luglio del 1980 e riportata misteriosamente a Cigoli il 6 dicembre del 1986.

Una cerimonia che ha riempito il Santuario, con la messa officiata dal vescovo Andrea Migliavacca e chiusa dalle parole del parroco don Gianpiero Taddei, che ha ricordato la sera di quel 6 dicembre di 33 anni fa, quando qualcuno suonò il campanello della canonica prima di dileguarsi. “Con grande sorpresa mi trovai di fronte un grosso pacco – ha raccontato don Taddei – dentro al quale rividi, dopo 6 anni di tristezza, lo splendido sorriso della Madonna”.

Un’immagine che ha accompagnato anche quest’anno il taglio del nastro del presepe artistico, al quale hanno preso parte il sindaco di San Miniato Simone Giglioli, il vicesindaco Elisa Montanelli, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e il vescovo Migliavacca, che per primi hanno varcato l’ingresso della navata destra entrando nel presepe, seguendo un percorso che quest’anno punta a trasformare il visitatore in una sorta di pellegrino, accompagnandolo lungo le strade che hanno segnato la vita e la parola di Gesù. È così che dal deserto di Nazareth ci si trova di colpo di fronte all’imponente Gerusalemme, ricca e sontuosa, prima di proseguire verso la più umile e laboriosa Betlemme dove si incontra la grotta della Natività.

Complessivamente la rappresentazione si sviluppa su circa 100 metri quadrati, nei quasi si trovano 597 personaggi, 127 soldati romani e quasi 600 animali, insieme una serie di rappresentazioni artistico-meccaniche associate ad effetti di luce, sonori e olfattivi. Un “presepe sensoriale” dunque, dove gli effetti visivi (con lo studio ricercato dei cicli del giorno e della notte, lo splendore dei tramonti e dei cieli stellati), si accompagnano a quelli olfattivi, sonori e perfino tattili, grazie all’utilizzo di sabbie e pietre tipiche della Palestina.

Una rappresentazione che arriva quest’anno alla 19esima edezione, grazie all’impegno di un piccolo gruppo di presepisti locali, coordinatin da Andrea Ferreri, che ogni anno si ritrovano nei primi giorni di settembre per cominciare a progettare e realizzare il prossimo presepe. “Un gruppo affiatato, in grado di lavorare e meditare sul mistero del Natale – ha detto il parroco don Taddei – nel quale ci sarebbe bisogno non tanto di un ricambio, ma piuttosto di qualche giovane voglioso di imparare”.

Il presepe di Cigoli, che lo scorso anno superò i 30mila visitatori, sarà visitabile tutti i giorni con ingresso libero fino al 12 gennaio dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,30. Nell’occasione sarà allestito anche un mercatino di solidarietà, il cui ricavato sarà interamente devoluto al cosiddetto progetto “Sophia”, finalizzato alla costruzione di un villaggio scolastico in India e per contribuire ai progetti natalizi della diocesi di San Miniato denominati “Un Natale di carità”. Per l’ottava volta, inoltre, l’iniziativa si accompagnerà al Concorso dei presepini artistici che coinvolge scuole primarie e dell’infanzia del Valdarno, dell’Empolese e della Valdera, grazie al sostegno e alla collaborazione del ricamificio Barletta di San Miniato.

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