Da 80 anni senza bombe: Storie Locali ricorda la liberazione di Santa Maria a Monte

L’associazione si propone di recuperare la memoria di quel periodo in tutte le possibili manifestazioni
L’1 settembre 2024 ricorrerà l’80esimo anniversario della liberazione di Santa Maria a Monte. Nell’estate del 1944 infatti, il territorio di Santa Maria a Monte e in particolare i centri storici del capoluogo e della frazione di Montecalvoli, per oltre 40 giorni, furono bersaglio di cannoneggiamenti da parte delle truppe che si attestavano sulla sponda sud dell’Arno.
Ci furono più di 100 morti tra i civili, compresi sfollati da territori limitrofi. Ingenti, poi, le distruzioni materiali (abitazioni, edifici pubblici, infrastrutture, attività…) e di un tessuto relazionale che, tuttavia, resse l’urto dei lutti e delle sofferenze mantenendosi solidale tanto da rischiare la vita: ci fu chi nascose e protesse prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento o giovani renitenti alla leva militare.
Con il passare degli anni si sono ridotti di numero i testimoni di quei terribili giorni dell’estate 1944 e con essi la memoria diretta degli avvenimenti. L’associazione Storie Locali, quindi, si propone di recuperare la memoria di quel periodo in tutte le possibili manifestazioni, per costruire un momento di confronto, riflessione e di studio in occasione del primo settembre.
“Il programma – fanno sapere dal’associazione – è in via di elaborazione, ma un aspetto è definito: la volontà di interagire con soggetti pubblici e associazioni che nella propria autonomia intendano lavorare al fine di mantenere viva la memoria di persone e fatti dell’estate del 1944. Allo scopo storici e studiosi di storia locale forniranno il proprio contributo di conoscenze acquisito in anni di ricerche in archivi locali, nazionali e stranieri. Non mancheranno, inoltre, le testimonianze di quanti quei giorni ebbero a vivere da bambini.
Intenzione dell’Associazione è anche quella di proporre all’istituzione scolastica il coinvolgimento degli alunni dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado in un progetto di valorizzazione della memoria collettiva attraverso il recupero di immagini e testimonianze orali che si sono tramandate in ambito familiare nel corso degli anni”.