Commercio a Natale, tiepida ripresa ma c’è chi registra calo

Luci e ombre dal commercio natalizio. Pareri discordanti tra i negozianti del Valdarno all’indomani del Natale, tra chi parla di un certo miglioramento rispetto agli ultimi anni e chi, al contrario, registra invece un sensibile calo nelle vendite e nei fatturati. La fotografia, alla fine, è quella di un settore a macchia di leopardo, dove l’annunciata ripresa dei consumi, per quanto “tiepida”, sembra premiare alcune categorie merceologiche a svantaggio di altre, a dimostrazione di mercato che non è più quello di una volta e che sembra aver cambiato profondamente mentalità e abitudini dei consumatori.

Sensazioni opposte
Tra chi parla di un “Natale di magra”, ad esempio, c’è Domenico Ragone, titolare del negozio Dimensione Pc di San Miniato Basso, nonché presidente della rete dei Centri commerciali naturali del Valdarno Inferiore. “Io personalmente posso dire di aver venduto meno rispetto al Natale dello scorso anno – dice Ragone -. E parlando anche con altri commercianti ho registrato commenti negativi. La ripresa dei consumi di cui si parla in questi giorni sembra aver interessato soprattutto il settore food: il regalo alimentare sembra essere tornato di moda”. Una tendenza che pare confermata da Roberto Scutaro, presidente del Centro commerciale naturale di Ponte a Egola e titolate del negozio Voglia di Vino: “Per adesso posso parlare solo a titolo personale – precisa – e sinceramente ho notato un incremento rispetto al 2014. C’è stato un ritorno al settore alimentare”.
Ripresa “tiepida”
“Almeno noi possiamo dire di aver ‘lavoricchiato’ – risponde invece Francesco Battini, titolare del negozio di ottica L’Occhio magico e presidente del Ccn di San Romano (che raccoglie commercianti anche dal resto del comune di Montopoli) -. Parlando con i colleghi, però, non ho notato un grande entusiasmo”. All’origine dei problemi il calo dei consumi ma anche la concorrenza sempre più forte dei grandi centri commerciali. “Non so se nei grandi magazzini la gente acquista o meno – dice Battini – ma di certo ci si rivolge molto, più che nei negozi di vicinato e soprattutto nei fine settimana. In generale abbiamo visto meno movimento rispetto agli anni passati”.
Differenze merceologiche
La categorie più penalizzate, del resto, sembrano essere quelle che maggiormente subiscono la concorrenza della grande distribuzione, a cominciare dal regalo tecnologico fino al settore dell’elettronica e degli elettrodomestici. L’abbigliamento, invece, resta un punto fermo dei consumi natalizi, anche se i numeri di una volta appaiono lontani e probabilmente irraggiungibili. A dirlo è anche Giovanni Mori, titolare dell’omonima boutique a La Scala e presidente di Confcommercio San Miniato: “La percezione è quella di una maggiore fiducia, anche a livello psicologico, da parte dei consumatori che, rispetto agli ultimi anni, sono tornati a fare più regali – afferma Mori -. L’impressione, quindi, è quella di una piccola ripresa, anche probabilmente non torneremo più ai fasti di un tempo. Il consumatore è molto cambiato e la vendita online ci sta penalizzando. Se i fatturati tengono, però, ci possiamo ritenere soddisfatti: alla gente piace regalare cose utili e l’abbigliamento rimane un tipo di regalo che non tramonterà mai”.
Anche salendo nel centro storico di San Miniato, il Natale sembra aver portato più visitatoti rispetto a qualche anno fa. “È ancora presto per dire se le vendite ci sono state o meno – dice la presidente del Ccn Patrizia Manetti -; di sicuro la gente non è mancata e anche i ristoranti erano molto spesso pieni di gente”. In una città profondamente votata alla ristorazione, il settore alimentare sembra ancora capace di tirare un po’ i consumi. Anche un pasto in un ristorante, insomma, pur non essendo un regalo, resta un piacere che in tanti amano concedersi anche in periodo natalizio.

 

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