Social e whatsapp, accordi per vietare cellulari in azienda

I primi a destare preoccupazione, anni fa, erano stati i telefoni cellulari dotati di fotocamera, che avrebbero potuto benissimo immortalare informazioni sensibili o segreti aziendali. Oggi, invece, in un’epoca in cui i cellulari hanno smesso di essere dei telefoni per diventare delle piccole ma grandi “finestre” sul mondo, sono sempre di più i datori di lavoro decisi a mettere al bando gli smartphone all’interno delle proprie aziende.

È una preoccupazione crescente anche fra le imprese del comprensorio del Cuoio, dove sempre più spesso si registrano accordi sindacali che ai primi punti prevedono proprio una limitazione all’uso dei cellulari. A preoccupare maggiormente i datori di lavori sono soprattutto Facebook e Whatsapp, le cui notifiche possono diventare una fonte costante di distrazione. “È un fenomeno reale che si sta manifestando sempre più spesso nelle aziende della zona – racconta Loris Mainardi della Camera del lavoro di Santa Croce -. Ormai quando ci sediamo per firmare gli accordi, è sempre più frequente che il datore di lavoro chieda di non usare i telefoni, prevedendo ad esempio che tutti i dipendenti depositino gli smartphone in armadietto durante l’orario di lavoro”. Molti imprenditori, del resto, si sarebbero ormai abituati a controllare i profili Facebook dei propri dipendenti ma in particolare Whatsapp, dal quale si può tranquillamente verificare l’orario dell’ultimo accesso e la presenza online. Poche settimane fa, ad esempio, in un’azienda di Santa Croce, una dipendente ha ricevuto una lettera di richiamo per risultava connessa durante l’orario di lavoro.
“È un problema che esiste in tante aziende – riprende Mainardi – ed è aggravato dal fatto che questi social ti tracciano e memorizzano ogni accesso. La mia raccomandazione è di fare la massima attenzione, anche perché in un momento, in cui il lavoro scarseggia, i titolari sano portati a lasciar correre molto meno. Sempre più spesso, quando ci sediamo ai tavoli degli accordi, quello dei cellulari entra subito tra i primissimi punti di discussione. Oltre all’orario di lavoro, poi, è bene anche che i dipendenti stiano molto attenti a cosa scrivono sui social anche fuori dell’orario di lavoro, per evitare quando accaduto recentemente anche alla Piaggio”.

 

Giacomo Pelfer

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