Incidenti sul lavoro, “Occhio alla manutenzione”

“Le aziende del distretto di Santa Croce sono molto sensibili al tema sicurezza”, lo precisa Loris Mainardi della Filctem Cgil dopo l’incidente sul lavoro di ieri (qui Incidente in conceria, esalazioni di acidi e composti dello zolfo. Sei intossicati, più grave il responsabile del reparto – Foto), il terzo (gli altri non sono avvenuti in conceria) di una settimana sfortunata.

Nessun trend e nessun rischio, almeno per ora, ma l’occasione, semmai, per lanciare un allarme: “Attenzione alla manutenzione – dice -. Con la crisi economica, le aziende hanno meno soldi a disposizione e qualcosa lo devono sacrificare. Il rischio è che si faccia a meno della manutenzione di impianti e dispositivi di sicurezza. Un atteggiamento non diffuso, ma del quale abbiamo qualche segnale e che è molto rischioso, poiché lo si scopre solo quando avviene un incidente, o peggio”. Partendo da due presupposti: “Sul lavoro, l’incidente non è mai un incidente vero, ma dipende da qualcosa che nel ciclo produttivo viene trascurato” e che “nel 2016 le morti bianche non sono più accettabili perché sono una sconfitta della civiltà. Non si può andare a lavorare e non tornare o tornare in barella”.
Nel Distretto, comunque, “poco prima delle ferie estive – racconta – abbiamo fatto un incontro al quale ha partecipato anche la Asl per stringere ulteriormente le prescrizioni sulla lavorazione del pickel, che è la più pericolosa. Insomma, le aziende del territorio sono complessivamente attente”.
Tra i dispositivi magari non salva vita ma “salva dita”, però, ci sono anche le fotocellule, che spengono il macchinario se si avvicina una mano. “Ecco, a volte succede che questi dispositivi vengano disattivati, per esempio perché c’è da produrre di più e, quindi, andare più veloci. In questi casi il rischio è alto e serve ricordare che l’esperienza non basta: gli incidenti capitano a chi è molto esperto e a chi lo è poco, quando uno è esperto e fa movimenti routinari è più esposto all’errore. I dispositivi servono anche a questo: ad aiutarci nella routine e nei cali d’attenzione”.
Un’altra insidia si nasconde proprio nella chimica. “Mi chiedo: ma i prodotti chimici, vengono sempre lavorati come prescritto dalla scheda tecnica? Cosa succede se cambio lavorazione? Cosa succede se un olio da usare a 30 gradi lo porto a 60? Questo è difficile da capire. Non è mai successo niente perché i prodotti utilizzati sono sicuri. Il punto è che basta una volta e che la prevenzione non è mai troppa”.

 
Elisa Venturi

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