Credito, più prestiti alle famiglie e meno alle imprese

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I prestiti alle famiglie consumatrici continuano ad aumentare (+3,4%) a ritmi che fanno di Pisa la provincia con la performance più elevata in Toscana. Mentre i prestiti alle imprese si riducono ancora (-3,0%), facendo registrare il peggior risultato da inizio 2012.
Nel terzo trimestre 2016, il mercato del credito pisano si contraddistingue per un’accelerazione, in controtendenza rispetto al rallentamento registrato a livello regionale: i prestiti alla clientela residente, in provincia di Pisa, sono cresciuti dell’1,1% rispetto al +0,2% dei primi due trimestri 2016.

La crescita del credito erogato non è accompagnata da un miglioramento della sua qualità: la difficoltà di rimborso dei crediti ricevuti registra un balzo in avanti soprattutto sul fronte delle imprese determiando, a sua volta, un più elevato livello dei tassi applicati dalle banche. Questi, in sintesi, i risultati dell’analisi condotto dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Pisa su dati della sede fiorentina della Banca d’Italia.
La contrazione dei prestiti alle imprese caratterizza in maniera trasversale i diversi settori dell’economia pisana, seppure con intensità differenziate. Per quanto riguarda le aziende del manifatturiero, la flessione del terzo trimestre 2016 (-4,8%) costituisce la seconda pesante battuta d’arresto dopo il -4,1% acquisito fra aprile e giugno 2016. Criticità crescenti si riscontrano per i servizi (-2,4% dopo il -1,7% del secondo trimestre), mentre le costruzioni, pur con contrazioni rilevanti e inserite al’interno di un lungo periodo di flessioni (-2,2% fra luglio e settembre 2016), hanno registrato una performance meno negativa rispetto al resto della Toscana (-3,3%).
Considerando la dimensione aziendale, la dinamica del credito è segnata soprattutto da una contrazione delle piccole imprese (-4,1% nel terzo trimestre 2016) ma anche quelle medio-grandi, dopo la boccata d’ossigeno del 2015, proseguono con un -2,7%.
Pisa, nel terzo trimestre 2016, registra l’incidenza delle sofferenze bancarie sui prestiti concessi più elevata fra le province toscane: il 5,9%. In conseguenza di questo risultato, il gap rispetto al corrispondente dato regionale (3,4%) sale quindi a due punti e mezzo. La situazione dei crediti di difficile esigibilità si fa preoccupante soprattutto sul fronte delle imprese, dove il tasso di decadimento del terzo trimestre 2016 non solo si assesta all’8,8% ma risulta superiore di oltre tre punti percentuali rispetto al corrispondente valore dell’anno precedente (5,7%) e quasi doppio rispetto alla media toscana (4,5%). Discorso diverso invece per le famiglie, dove il tasso è pari all’1,4% sia a livello provinciale che regionale.
Pur all’interno di un progressiva riduzione, a fronte delle politiche espansive della Bce, i tassi di interesse pagati mediamente dalle imprese pisane per i crediti per cassa (7,9%) risultano ancora superiori tanto rispetto alla media nazionale (6,3%) che regionale (6,8%).
“L’incertezza che ancora pervade il nostro sistema economico – per Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio di Pisa – sta frenando le politiche di investimento delle nostre imprese determinando, a sua volta, una contrazione del credito erogato dal sistema bancario. Se a questo fenomeno aggiungiamo le difficoltà di rimborso dei crediti ottenuti e un più elevato livello dei tassi di interesse applicati, è del tutto evidente come la provincia di Pisa stia vivendo una situazione piuttosto complessa. A causa della riforma approvata lo scorso anno, la Camera di Commercio di Pisa non potrà però più intervenire per agevolare l’accesso al credito. Facciamo pertanto appello affinché non solo si intervenga per agevolare le spese per investimenti ma anche per supportare l’accesso al credito delle nostre piccole realtà produttive e commerciali”.

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