Ente unico per il comprensorio, Deidda lancia la sfida

L’annuncio è arrivato a sorpresa oggi pomeriggio (30 maggio), subito al termine della relazione annuale del presidente di Assoconciatori Franco Donati (leggi qui). Una relazione nella quale la parola più usata è stata “distretto”. Un distretto che per il sindaco Deidda dovrà diventare un vero e proprio organo istituzionale: qualcosa di più e di più spinto rispetto alla vecchia e ormai accantonata Unione dei Comuni, qualcosa di completamente nuovo dove pubblico e privato si intrecciano e si fondono a vicenda. Qualcosa, ovviamente, che il sindaco Deidda si candida a guidare con il ruolo di capofila per tutto il comprensorio.

“A fronte di una riorganizzazione istituzionale in atto – ha detto il sindaco di Santa Croce prendendo la parola – penso che il distretto debba diventare un vero e proprio organo istituzionale. Tutti i comuni e tutte le associazioni di categoria devono farsi promotori di un nuovo modello di governance: un modello istituzionale che vada oltre l’Unione dei comuni, anche per dare risposte più efficaci e più efficienti al mondo delle imprese”. “L’appello che faccio oggi come sindaco – ho proseguito Deidda – è rivolto alle associazioni di categoria perché aiutino i Comuni, e sono certa che in questo modo le amministrazioni comunali aiuteranno voi a superare le divisioni, come ci siamo riusciti su Poteco. Voglio rompere gli schemi: io non sono più per l’unione di Comuni, ma sono per un modello istituzionale che sia chiamato “distretto”.
Un modello nel quale dovranno confluire tutte le questioni che riguardano il futuro del comprensorio, a cominciare anche dal nodo liceo. “È dentro il distretto che sta anche la partita del Marconi – ha detto infatti Deidda -. Se il distretto fosse davvero unito, può pensare anche al contenuto del liceo Marconi, al di là della localizzazione, con l’obiettivo magari di istituire un linguistico, perché non è possibile che nel liceo del comprensorio non si insegni una lingua come il cinese. Se non facciamo questo non faremo più un passo in avanti. Per questo vi chiedo di sollecitarci perché non ci siamo».
Le parole di Deidda, unite dall’auspicio di Donati ad unificare in futuro le due sponde del distretto in un’unica associazione, candidano ufficialmente Santa Croce nel ruolo di capofila del comprensorio, chiamata a tracciare e guidare ogni strategia di pianificazione sovracomunale. Il primo cittadino di Santa Croce, non a caso, ha anche rivelato di aver richiesto uno studio Irpet sull’intero distretto del Cuoio: “Abbiamo commissionato uno studio per studiare nuove politiche, perché abbiamo numeri molto vecchi”.
Nel suo intervento, Deidda ha rimarcato anche il tema della comunicazione, nella convinzione che gli sforzi fatti in questi anni nel comprensorio non siano conosciuti neppure dai suoi stessi abitanti. “Il fatto che i conciatori paghino i corsi al Cattaneo o all’università non lo sanno neanche i cittadini di Santa Croce – ha sottolineato Deidda -: se io faccio un sondaggio quasi nessuno sa cosa fa l’Associazione Conciatori. Oggi, ad esempio, va di moda parlare economia circolare: se ne parla anche quando si mettono dei giochi in plastica riciclata, ma ci rendiamo conto che qui esiste già da 20 anni? Di fatto non sappiamo quello che siamo, e dobbiamo trovare dei linguaggi nuovi per farlo capire”.

 Giacomo Pelfer

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