Il mercato di Santa Croce torna in piazza Romero, gli ambulanti: “E’ la scelta migliore” foto

Gli operatori: "Ora ci auguriamo che la sede diventi stabile. In questi anni siamo stati spostati come pedine"

Se non altro il virus ha portato una novità gradita agli ambulanti di Santa Croce sull’Arno. Quella di offrire al Comune l’occasione per tornare sui propri passi riportando il mercato settimanale in piazza Romero, dove era già stato fino a dicembre 2017 e dove la maggioranza degli esercenti era decisa a restare. Un ritorno dettato dell’emergenza, nella speranza che stavolta la nuova location possa essere definitiva, in attesa di capire però se il volume d’affari tornerà davvero ad essere quello precedente al lockdown.

È questo l’umore che stamattina, 23 maggio, accomunava i titolari dei banchi arrivati in piazza Romero per il primo mercato di nuovo al completo, dopo oltre due mesi riservati ai soli banchi alimentari. “Diciamo innanzitutto che siamo contenti di aver ricominciato” esordisce Gioacchino Ebola, titolare di un banco di abbigliamento, mentre commenta con un collega le misure di prevenzione anti Covid, con la piazza interamente transennata, varchi di ingresso e di uscita controllati dalle associazioni di volontario e frecce sull’asfalto ad indicare il senso unico di marcia per i clienti. “Almeno qui in piazza Romero siamo tutti insieme, più raccolti – affermano Carla Bracci e il marito Loriano Meini –. Adesso il cliente fa il giro e vede tutti i banchi, mentre nell’altra collocazione chi arrivava da piazza Fratelli Cervi non passava dai banchi di via Guidi e viceversa. Bisogna dire che Santa Croce non è mai stato un mercato pieno di gente, ma già stamani un po’ di movimento si rivede”. “Il mercato è bello quando è tutto raggruppato” aggiunge un’altra ambulante, Manuela Ricci, precisando però che i centri storici, “quando funzionano”, restano la soluzione ideale. “Peccato che non sia il caso di Santa Croce – dice – dove esistono ostacoli dovuti alla viabilità che non sono superabili. È per questo che due anni fa avevamo chiesto di restare in piazza Romero, anche perché ai clienti serve del tempo per riprendere confidenza con una nuova collocazione. Al di là del posto, però, bisogna vedere se la gente tornerà e se avrà ancora soldi in tasca da spendere. Noi comunque in questa settimana possiamo dire di aver ‘lavoricchiato’: anche mercoledì a Fucecchio è andata molto bene”. Più scettica la collega Federica Filidei, che a differenza degli altri gradiva anche la vecchia collocazione a ridosso del centro: “Perché alla fine dipendeva tutto dalla posizione – dice – qualcuno era più contento e qualcun altro meno. Il problema è che si vede ancora poca gente in giro: un po’ perché le persone hanno paura e un po’ perché tanti sono ancora in cassa integrazione”.

“C’è poco da fare, la gente ha meno soldi in tasca, ma bisognerebbe evitare di fare troppo ‘terrorismo’ raccontando che il virus tornerà e che ci chiuderemo di nuovo in casa”, aggiunge Stefano Albertazzi, titolare di un banco di abbigliamento, che nel 2017 si era battuto insieme ai colleghi per il mantenimento del mercato nella collocazione di piazza Romero. “Sono contento di essere tornato qua – afferma – ma non credo che il sindaco lo abbia fatto nel nostro interesse, perché in questi anni siamo stati spostati come fossimo delle pedine. Credo che alla fine questa sarà la collocazione definitiva, ma bisogna che ci siano anche le condizioni. Qua intorno non c’è un bar e non ci sono servizi igienici. L’importante inoltre è che resti qui anche la Coop”.

Alla fine, il primo mercato della fase 2 presentava comunque anche diversi spazi vuoti in mezzo alla piazza. “Sono circa una decina gli ambulanti che stamani non si sono presentati, soprattutto fra gli stranieri”, spiega il comandante della polizia municipale di Santa Croce Sandro Ammannati, presente con i propri agenti per controllare il rispetto delle regole di prevenzione. “È da una decina di giorni che gli esercenti sapevano del trasferimento in piazza Romero – spiega – ma sicuramente qualcuno non ha fatto in tempo ad organizzarsi. Nelle prossime settimane avremo una situazione più definita, anche per valutare eventuali ritocchi da fare a livello organizzativo”.

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