Dietrofront sul Primo maggio, Uiltucs presenta l’esposto: “Le aziende sapevano già della riapertura”

Intanto i sindacati confermano lo sciopero e l’astensione dal lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici della media e grande distribuzione

Arriverà sul tavolo della procura la vicenda del dietrofront della Regione sull’apertura della media e grande distribuzione il Primo maggio. Ad annunciarlo è il sindacato Uiltucs Toscana che assegna ai legali il compito di depositare l’esposto dopo che alcune aziende, prima ancora dell’uscita della nuova ordinanza, avevano dato la notizia dell’apertura per la Festa dei lavoratori. Intanto i sindacati  Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs confermano per domani (1 maggio) lo sciopero e l’astensione dal lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici della media e grande distribuzione.

“Noi vogliamo capire come sia stato possibile che alcune aziende abbiano potuto conoscere anticipatamente il contenuto della delibera regionale emanata nel tardo pomeriggio di ieri – afferma il segretario generale della Uiltucs Toscana Marco Conficconi -. Perché alcune aziende sapevano delle aperture prima dell’ordinanza del presidente Giani? Dispongono di dirigenti chiaroveggenti? Vogliamo chiarezza e quindi presenteremo un esposto in procura. E’ ormai chiaro che alcune grandi aziende sapessero dell’apertura del Prima Maggio prima che l’ordinanza della Regione fosse firmata dal Presidente Giani. Perché? Noi siamo per la chiarezza e, coerentemente con questo principio, chiediamo che sia fatta chiarezza sulla vicenda. Innanzi tutto a beneficio delle lavoratrici e dei lavoratori, che, ricordiamolo, sono quelli che ne escono danneggiati”.

“E’ assurdo come siamo arrivati a questo punto – ricorda Conficconi -. Qualche giorno fa tutti i sindacati del commercio, unitariamente, avevano trovato un’intesa di massima con la Regione Toscana che sanciva le chiusure della media e grande distribuzione e dei centri commerciali in occasione della Festa dei Lavoratori, una giornata non soltanto simbolica ma carica di valori e di ideali che sono fondamento della storia del nostro Paese e non solo. Ci domandiamo perché non sia stato dato seguito a quell’intesa e si sia deciso, con un dietrofront davvero incomprensibile, di far uscire l’ordinanza di ieri pomeriggio che di fatto consente di aprire tutto, in totale spregio degli accordi già presi. La Uiltucs non si ferma qui e farà valere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio. Lavoratori traditi da questo modo lobbista di fare politica”.

“Alcune ore prima dell’ordinanza regionale che consentiva l’apertura dei supermercati la mattina del Primo Maggio, alcune aziende già avevano informato i loro clienti sui social che sarebbero state aperte, con orari poi successivamente inseriti nell’ordinanza. Chiediamo che a spiegarci come sia stato possibile questo evidente episodio di preveggenza, ai limiti del paranormale, sia il governatore Giani – aggiungono i segretari toscani di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, rispettivamente Stefano Nicoli, Alessandro Gualtieri, Marco Conficconi -. Quando nel comunicato di ieri abbiamo parlato di una politica inaffidabile e completamente in mano alla lobby della grande distribuzione e delle associazioni datoriali del commercio evidentemente avevamo colto nel segno”.

La sensazione, assai sgradevole, è che la Regione agisca sotto dettatura di pochi soggetti economici e delle loro potenti associazioni datoriali, più che tenere conto dei diritti dei lavoratori e del bene dei cittadini che li hanno eletti, in nome e per conto dei quali dovrebbero governare – spiegano i tre sindacalisti, che concludono -. Di certo questa scelta scellerata, compiuta oltretutto con un bruttissimo voltafaccia, dimostra come le ragioni dei registratori di cassa pesino più di quelle della storia, della sicurezza e dei valori del mondo del lavoro. E’ doloroso constatarlo alla vigilia del Primo Maggio”.

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