“Difendere tutti senza discriminazioni”, Manfrin è il segretario regionale Fisi Trasporti

Contrario al green pass e all'obbligo vaccinale: "Milioni di lavoratori abbandonati dalle rispettive sigle"

Lavora in Ferrovie dello Stato, anche se dal 15 ottobre è sospeso in quanto, essendo contrario al green pass e all’obbligo vaccinale, ha rifiutato di vaccinarsi e non vuole farsi continui tamponi. “Se devono essere strumento di prevenzione – spiega -, allora dovrebbero farselo anche i vaccinati, che possono comunque contrarre il virus e contagiare. In più dovrebbe essere a carico del datore di lavoro, come accade per gli altri strumenti di prevenzione. Se no è pagare per lavorare”. Alessandro Manfrin di Santa Croce sull’Arno è il nuovo segretario regionale del sindacato Fisi Trasporti.

“Ho esperienza sindacale – racconta – e prima di arrivare alla sospensione ho contattato il sindacato. Non ho però trovato le risposte che cercavo, non mi sono sentito compreso né tutelato e allora ho iniziato a cercare“. Fino a che ha trovato la Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali. “Un sindacato nato all’interno della sanità, perché in questo settore c’è stato per primo l’obbligo vaccinale. Allora li ho contattati e mi hanno detto che non avevano ancora un settore trasporti. Ora stiamo creando una rete, la gente si sta iscrivendo perché trova le risposte che cerca. Ci sono milioni di lavoratori abbandonati dalle rispettive sigle, sigle che non hanno rispettato il mandato con i lavoratori stessi decidendo deliberatamente e unilateralmente di non difenderli in questa lotta, troppo scomoda per loro”.

Con una linea ben chiara e semplice: no al green pass. “All’inizio siamo nati per difendere la scelta vaccinale, poi il green pass ha creato un altro bisogno”. E ora “servono persone che hanno esperienza di sindacato per le delegazioni territoriali. Non appena saremo più presenti e organizzati sul territorio e di conseguenza rappresentati all’interno delle singole realtà lavorative, la nostra missione sarà difendere tutti, anche chi, al momento, ha un altro punto di vista. Le etichette non ci piacciono proprio perché noi ci adopereremo per difendere tutti senza discriminazioni“.

Fisi, spiega, “è l’unica organizzazione sindacale che fin dalle prime norme, in primavera per il personale sanitario e a settembre per quello scolastico, si è apertamente schierato a tutela dei diritti costituzionali e lavorativi delle categorie interessate”. Dal 15 ottobre, poi, ha indetto uno sciopero nazionale che durerà almeno tutto novembre per violazione della Costituzione, “senza bisogno – spiega – quindi, né di preavviso minimo né di indicazione della durata, come spiega l’articolo 2 comma 7: Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.

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