Cos’è il linfedema e come trattarlo

26 marzo 2025 | 06:34
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Cos’è il linfedema e come trattarlo

I casi risultano in aumento. Quello che prima era etichettato come semplice sovrappeso oggi viene riconosciuto con la patologia clinica di linfedema. Il numero di pazienti, specialmente donne, che ne vengono colpiti è sempre maggiore e il motivo è semplice: gli specialisti lo riconoscono prima e così danno l’opportunità alle persone di intervenire tempestivamente.

Ma di cosa si tratta e in che modo è possibile affrontarlo? Vediamolo nel dettaglio.

Cos’è il linfedema e come riconoscerlo

Il linfedema è una condizione cronica caratterizzata dall’accumulo di liquidi nei tessuti; la causa è da ricercare in un malfunzionamento del sistema linfatico. Il problema provoca gonfiore persistente, spesso localizzato negli arti generando in aggiunta dolore, rigidità e maggiore sensibilità al tatto.

Si parla di patologia primaria, ovvero di origine genetica, oppure secondaria quando deriva da trattamenti oncologici o interventi chirurgici. Negli ultimi anni le diagnosi sono in aumento e il motivo è da ricercare sia nel numero maggiore di trattamenti per la cura del cancro, sia perché i medici risultano più preparati nel riconoscerla prontamente.

Un tempo era poco diagnosticata come patologia e persino confusa con altre forme di gonfiore, quali quelle dovute a problemi venosi. Nonostante ciò, il miglioramento delle conoscenze e l’attenzione crescente verso il sistema linfatico hanno portato sempre più pazienti ad avere una diagnosi veloce.

In che modo trattare il linfedema e trovare giovamento

Chi ne soffre ha già dovuto affrontare una verità: al momento non è presente una cura definitiva per trattare il linfedema, eppure esistono diverse opzioni che aiutano a gestire i sintomi migliorando la qualità di vita.

Il primo consiglio è utilizzare indumenti compressivi.
Le calze a compressione graduata e i bendaggi effettuati da professionisti, sono alla base del trattamento della problematica. Esistono anche capi come la canotta modellante dedicati all’area toracica addominale, ideali specialmente nei post-interventi.

Altri step riguardano l’esecuzione di massaggi drenanti e linfatici manuali, seguire uno stile di vita sano con attività fisica e un’alimentazione bilanciata e prendersi cura della propria pelle.

Le zone del corpo più colpite

Il linfedema, come abbiamo accennato, può colpire diverse zone del corpo. Tra le principali ci sono:

  • Gambe. Sono forse l’area più colpita. Il gonfiore localizzato inizia generalmente dal piede e della caviglia per poi estendersi al polpaccio, al ginocchio e alle cosce;
  • Braccia. Spesso va di pari passo con quello alle gambe ed è molto comune nelle donne che subiscono l’asportazione dei linfonodi o del seno. Le braccia appaiono gonfie e regalano una sensazione di pesantezza rendendo difficile il movimento;
  • Addome. Meno comune ma comunque diffuso, va a colpire la zona della pancia soprattutto dopo alcuni interventi localizzati, spesso il gonfiore non è facile da gestire e genera molto disagio.

Il linfedema è una condizione cronica che, sebbene non curabile, può essere gestita con l’aiuto di alcuni trattamenti mirati. L’uso di indumenti compressivi, il drenaggio linfatico e un corretto stile di vita migliorano la quotidianità dei pazienti. Probabilmente nel tempo le cose cambieranno e miglioreranno ulteriormente poiché la medicina sta investendo molto nella ricerca di cure più efficaci.