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Piccoli comuni, dalla Regione 2,5 milioni di euro nella provincia di Pisa

Le domande dovranno essere presentate entro fine mese

“In provincia di Pisa ci sono 16 comuni sotto 5mila abitanti, molti dei quali situati nelle aree interne con tutti i disagi che questo comporta per i cittadini che vi risiedono. Come regione Toscana abbiamo deciso di dar loro un sostegno concreto. Oltre 2,5 milioni arriveranno proprio sul territorio pisano e i comuni interessati avranno possibilità, entro il 28 febbraio, di richiedere i contributi per fare investimenti sul territorio in modo da aumentare i servizi per i cittadini”. Così Antonio Mazzeo, consigliere regionale del partito democratico, annuncia la misura varata dalla giunta e approvata dal consiglio regionale con l’ultima legge di bilancio.

In tutto sono venti milioni in tre anni. La Regione tende una mano ai piccoli comuni toscani e in misura ancora maggiore a quelli che vivono situazioni di disagio o che si trovano nelle cosiddette aree interne. Le risorse sono state stanziate con la legge di bilancio 2020: una proposta della giunta, approvata dal consiglio regionale a dicembre. “Una misura concreta e un messaggio politico di attenzione e di vicinanza” sottolineano il presidente della Toscana Enrico Rossi e l’assessore al bilancio e alla presidenza Vittorio Bugli, che ieri (4 febbraio) hanno chiamato a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze tutti i sindaci interessati.

“E’ una misura concreta – ha detto Mazzeo – e un messaggio politico di attenzione e di vicinanza che, grazie anche all’impegno condiviso con l’assessore Vittorio Bugli, abbiamo voluto dare a quei territori. Per quello che riguarda i comuni della provincia pisana i contributi triennali variano da 144 a quasi 181mila euro. Si tratta di cifre certamente non enormi, ma sufficienti ad assicurare investimenti che ora queste amministrazioni non si possono permettere e che andranno a beneficio sia dei cittadini sia delle aziende che operano in quelle zone”.

I comuni della provincia di Pisa a ricevere i contributi sono Castelnuovo Val di Cecina (180.945), Montecatini Val di Cecina (179.614), Monteverdi Marittimo (178.197), Chianni (163.609), Santa Luce (159.205), Riparbella (158.252), Guardistallo (157.872), Orciano Pisano (154.978), Casale Marittimo (152.546), Palaia (152.446), Castellina Marittima (151.147), Lajatico (150.572), Terricciola (148.662), Peccioli (148.314), Montescudaio (145.663), Fauglia (144.550).

“L’idea era una riunione per fornire adeguate “istruzioni per l’uso”: per illustrare criteri e modalità decisi per l’assegnazione dei contributi e stringere i bulloni. I comuni dovranno fare richiesta dei contributi entro il 28 febbraio. “Ma l’intenzione – spiega l’assessore Bugli – è anche quella di costruire insieme un percorso e un ragionamento più ampio: scambiarsi buone idee su investimenti che possono sostenere servizi e economie locali, tenersi costantemente informati sugli esiti, inserire il tutto all’interno di un database assieme ad altre linee di finanziamento e studiare insieme alla fine politiche più mirate per lo sviluppo di queste aree”.

“Si tratta di cifre relativamente piccole, ma sufficienti ad assicurare investimenti che ora queste amministrazioni non si possono permettere” ribadisce il presidente Rossi, che torna poi a chiedere al Governo di finanziare più investimenti pubblici – qualcosa, dice, è stato fatto per le province, ma non è sufficiente – e un serio piano industriale. “Questi aiuti ai piccoli comuni – aggiunge l’assessore Bugli – possono diventare anche un sostegno alle aziende di quei territori, che possono essere coinvolte nelle opere e nei lavori da realizzare visto che in genere si tratta di contributi sotto soglia, con procedure non complicate e dunque veloci”.

“È un provvedimento molto importante: un’autentica boccata di ossigeno con risorse certe in tempi certi, che permetteranno dunque di aprire e programmare cantieri con cronoprogrammi precisi e in modo semplice” assicura Sandro Cerri, sindaco di Montecatini in Val di Cecina e responsabile per Anci Toscana dei piccoli comuni.

La misura che distribuirà in tre anni venti milioni di euro per gli investimenti dei piccoli comuni interessa potenzialmente 119 amministrazioni toscane, tutte quelle con meno di cinquemila abitanti.

Per il 2020 ci sono a disposizione 7 milioni, sei nel 2021 e altri sette nel 2022. Il sostegno per ogni singolo Comune oscilla, per il primo anno, da circa 47 mila a 70 mila euro: dipende dall’indicatore di disagio e dall’essere o meno ubicato in area interna.

Non c’è una tipologia di intervento specifica per godere del finanziamento. L’importante è che si tratti di investimenti e che il contributo serva a realizzare nuove opere o nuovi lavori, da concludersi entro l’anno di concessione. Il comune non dovrà aver ottenuto altri finanziamenti: la compartecipazione alla spesa è ammessa infatti solo con risorse a carico del suo bilancio.

Entro il 9 aprile sarà pubblicato il decreto con l’assegnazione delle risorse comune per comune. Subito sarà liquidato la metà del valore dell’opera del contratto dell’opera. I comuni potranno richiedere anche contributi per interventi da realizzare in più annualità: l’importante è che le spese del singolo anno non superino l’importo del budget.

Il sostegno, il primo anno, non potrà essere richiesto per interventi su strade comunali, per le quali è previsto per il 2020 una misura a sé dalla legge di bilancio. Dal 2021 anche le strade comunali rientreranno poi tra le opere finanziabili, con l’obbligo però che almeno il 10 per cento (per i comuni con meno di tremila abitanti) e almeno il 20 per cento (per altri) sia cofinanziato dalle singole amministrazioni.

I progetti devono essere pronti a partire. Se entro cinque mesi dalla concessione del contributi non verrà stipulato dal Comune il contratto di affidamento dei lavori, il finanziamento sarà revocato. Giunta regionale e Anci Toscana stipuleranno un protocollo di collaborazione tecnica per assicurare il supporto ai comuni interessati e per monitorare in corso d’opera l’efficacia della misura e delle procedure semplificate previste.

“Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione – ha detto Alessandra Nardini, consigliera regionale – visto che avevo recentemente presentato una mozione proprio in questa direzione, chiedendo finanziamenti e politiche contro lo spopolamento delle aree periferiche e dei piccoli comuni e per garantire alle cittadine e ai cittadini che ci vivono servizi adeguati. Parliamo di circa il 44 per cento dei comuni toscani e di 16 nella sola provincia di Pisa. L’attenzione a queste realtà in termini di welfare, servizi e infrastrutture materiali e immateriali dovrà essere un punto centrale anche nel nostro progetto di Toscana per i prossimi dieci anni”.

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