Amici del Padule di Fucecchio: “Sulla gestione della riserva naturale avremmo preferito incontrare una sintonia”

L'associazione: "Non ci arrendiamo al fatto che per vedere garantito un servizio pubblico si debba andare a bussare alla porta di qualcuno"

“Si conferma la totale assenza di una gestione della sola area del Padule di Fucecchio dove per legge le finalità sono di protezione e dove la presenza di una proprietà demaniale consente il libero accesso di tutti i cittadini, sia pure con tutte le limitazioni necessarie a non danneggiare la fauna”.

Così il consiglio direttivo dell’associazione Amici del Padule di Fucecchio per la biodiversità dopo la risposta del presidente del Consorzio: “Ringraziamo il presidente per la risposta fornita a seguito del nostro comunicato, nel quale denunciavamo l’omissione (reiterata) di alcuni elementari interventi di gestione ordinaria della Riserva naturale, ed in particolare dell’area delle Morette, la sola di proprietà pubblica e di accesso libero. Il presidente ribadisce (lo aveva fatto anche alcuni mesi fa) che la gestione delle aree protette non gli compete. E aggiunge che, invece di lamentarci pubblicamente del fatto che nessuno si occupa dell’area protetta, avremmo fatto bene a rivolgerci a lui, che avrebbe ‘corretamente veicolato’ le nostre istanze a chi di dovere”.

“Noi – si legge nella nota – non abbiamo mosso alcuna critica al Consorzio, perchè non abbiamo le competenze per valutare i lavori che sono stati effettuati (peraltro in aree in gran parte private e non accessibili) e perchè per noi vale il principio di presunzione di correttezza e di competenza. Quello che abbiamo detto è che non è ammissibile che nel momento in cui si spendono 2 milioni di euro, non si trovino, da parte del soggetto gestore dell’area protetta, cioè la Regione Toscana (noi la chiamiamo per nome), poche migliaia di euro per compiere piccole opere – queste davvero sotto gli occhi di tutti – la cui omissione pregiudica la sosta degli uccelli e la visibilità degli animali da parte dei visitatori nell’area Le Morette”.

“Vogliamo quindi ribadire che le aree protette, specie se di così elevato valore, si gestiscono, non per effetto di casuali segnalazioni ‘corretamente veicolate’, ma sulla base di una pianificazione redatta da persone qualificate e competenti, come è accaduto fino ad alcuni anni fa, quando tale attività era svolta da personale tecnico della Provincia di Pistoia, del Consorzio di Bonifica e del Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio (noi ce lo ricordiamo bene perchè molti di noi già allora svolgevano volontariato a favore della Riserva Naturale). Cosa ci sia di pretestuoso in questa nostra posizione non lo sappiamo – conclude il gruppo – e ci dispiace assai che ci sia mossa questa accusa. Avremmo preferito incontrare una sintonia sul proposito da noi auspicato di trovare una soluzione a quanto abbiamo sollevato. Perchè non ci arrendiamo al fatto che per vedere garantito un servizio pubblico, importante e previsto per legge, si debba andare a bussare alla porta di qualcuno”.

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