Prove di unità: i sindaci incontrano Saccardi per il futuro della sanità

Dopo le forze centrifughe manifestate dalla minoranza del consiglio comunale di Montopoli in Val d’Arno, di parte del Pd locale e dalla collettività di Castelfranco di Sotto, per portare i propri cittadini nell’ambito della Asl 5 (Pontedera) la Regione corre ai ripari e lo fa l’assessore alla sanità Stefania Saccaridi, incontrando i quattro sindaci del Comprensorio del Cuoio a Firenze, lontano dai riflettori per cercare di salvare l’unità territoriale dal punto di vista sanitario del Valdarno inferiore nell’ambito della riforma della sanità toscana inquadrata nella legge 28, ovvero quella che chiuderà le Asl e dividerà i territorio in tre macro aree. Il Valdarno in questa logica è stato assegnato all’area Centro, ovvero a quella che fa riferimento a Firenze. Da qui la spinta centrifuga dei territori ad ovest del comprensorio, Castelfranco e Montopoli per migrare nell’area costiera con Pontedera. Un tentativo quello messo in atto dalla Regione di salvare l’unità territoriale su cui i sindaci Giulia Deidda, Gabriele Toti, Vottorio Gabbanini, e Giovanni Capecchi lavorano da tempo. Una delle questioni che pesa probabilmente è la differenza di investimenti allocati per il futuro, dalla Asl 11 tra i quattro comuni con Santa Croce sull’Arno e San Miniato che, probabilmente per motivi demografici, hanno attratto la maggior parte dei fondi disponibili. Poi dalla parte di Montopol ie Castelfranco forse c’è inoltre il timore di essere territori periferici della città metropolitana di Firenze, il più grande polo demografico della Toscana sulle scelte politiche che governano la sanità. Proprio su questo infatti i sindaci hanno convenuto sulla necessità di trovare un bilanciamento tanto che nella nota si legge: “Partiamo da una gestione molto positiva dei servizi sociali con la Società della Salute – affermano i sindaci- e da questo dato dobbiamo partire. Ci sarà tutto il tempo per discutere confrontandosi con la popolazione, con i portatori di interessi, medici di base, operatori sanitari e sociali, associazioni di volontariato – continuano a sindaci. L’assessore regionale Saccardi, insieme ai consiglieri regionali (Nardini, Mazzeo, Pieroni ndr), si é resa disponibile a lavorare insieme a noi affinché la complessiva riorganizzazione del sistema sanitario per quel che riguarda il Valdarno Inferiore sia un’occasione di crescita e potenziamento complessivo dei servizi per i nostri cittadini”.
Durante l’incontro con Stefania Saccardi organizzato dai tre consiglieri regionale pisani del Pd, sarebbero state messe in campo anche altre questioni, ma sempre partendo dalla riorganizzazione sanitaria. “Dalla discussione – si dicono i sindaci – é emersa nuovamente la volontà dei quattro sindaci di adoperarsi affinché la scelta di integrazione in una delle aree vaste sia compiuta in maniera unitaria da tutti e quattro i comuni. I sindaci hanno espresso con forza la necessità di mantenere e potenziare il livello dei servizi socio-sanitari soprattutto nelle aree periferiche di cui si compone il territorio. Il tema dei servizi sanitari territoriali dovrà essere il cardine della discussione da cui i sindaci si aspettano espressioni concrete di attenzione da parte della regione. Il tema della nuova collocazione dovrà andare di pari passo anche con la riorganizzazione delle nuove società della salute. Il tema della riorganizzazione del sistema sanitario toscano è un’occasione di riflessione per il territorio del Valdarno inferiore – concludono i sindaci – che andrà opportunamente contestualizzata rispetto alla nuova legge regionale la numero 28 sulle disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale e che dovrà tenere al centro la dotazione dei servizi socio-sanitari in relazione alle esigenze della popolazione, tenendo ben presente anche le caratteristiche ambientali del territorio che rappresenta il distretto industriale tra i più importanti della Toscana”.

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