Contenimento degli ungulati, un piano entro l’anno

Arriva la legge regionale per il contenimento degli ungulati che in provincia di Pisa, oltre ad avere causato la morte di un’automobilista in val di Cecina alcuni mesi fa, a Castelfranco di Sotto hanno creato vari problemi all’agricoltura.

“Oggi presentiamo una legge per affrontare l’emergenza ungulati in Toscana, dove la concentrazione di cinghiali ė 4 volte superiore alla media nazionale, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza delle persone, salvaguardare la produzione agricola e, soprattutto, di preservare la biodiversità. C’è, infatti, un tema ambientale da affrontare perché un’alta concentrazione di ungulati ha come effetto un danno agli ecosistemi, mettendo a rischio la sopravvivenza di altre specie”. Lo ha detto il Sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, nel corso della presentazione, avvenuta oggi 2 novembre a Firenze, nella sala stampa della Regione a palazzo Strozzi Sacrati, della legge obiettivo per la gestione degli ungulati in Toscana. Il sottosegretario Velo ha tenuto la conferenza stampa insieme all’assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, Marco Remaschi. “Il Ministero dell’Ambiente – ha continuato Velo – ha supportato la Regione Toscana da un lato attraverso il lavoro dell’ufficio legislativo e della direzione protezione Natura verificando la congruità della norma regionale rispetto a quelle nazionali e comunitarie. Dall’altro, abbiamo messo a disposizione le competenze scientifiche e le professionalità di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale, che, tra le altre cose, supporterà la Regione durante la fase importantissima dei monitoraggi per verificare l’efficacia degli interventi. Si tratta – ha concluso il Sottosegretario Velo – di un provvedimento frutto della collaborazione tra Governo e Regione, una buona pratica che può essere estesa alle altre Regioni che si trovano ad affrontare problemi analoghi”.
L’assessore Remaschi ha inoltre ricordato che gli incidenti stradali che vedono coinvolti ungulati sono in forte aumento. “Erano – ha detto – circa 250 nel 2013, sono stati oltre 700 nel 2014 e le stime per l’anno 2015, con dati a settembre, sono di 900 – 1000 incidenti. E fra questi – ha aggiunto – ci sono anche incidenti mortali. Crediamo dunque che sia una questione di civiltà intervenire su questa emergenza”. Entro la fine dell’anno la Regione presenterà un “piano di intervento” nel quale saranno previsti gli interventi attuativi della legge. L’efficacia dei provvedimenti sarà monitorata dagli organismi deputati come Ispra e Cirsemaf.
“Non vogliamo – ha ribadito Remaschi – una legge manifesto, ma una legge che funziona”. L’assessore ha fatto appello al superamento di tutti gli egoismi e a lavorare tutti insieme, con grande attenzione per raggiungere l’obiettivo quello dell’interesse generale, dell’agricoltura, dell’ambiente e dei cittadini, anche sul piano della sicurezza nei confronti degli incidenti stradali e dopo aver ricordato come tutti gli stakeholder siano stati coinvolti nella preparazione della proposta di legge. Fra le innovazioni, visto anche il passaggio di competenze sulla caccia dalle province alla Regione al quale si sta lavorando, ci sarà anche uniformità di normativa su tutto il territorio regionale: al posto di tanti piani faunistici quante erano le province e tanti regolamenti venatori, ci sarà in Toscana un solo piano faunistico e un solo regolamento.

 

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