Più controlli, più attenzione e una maggiore sensibilità sulle condizioni igienico-sanitarie di alcune famiglie di Santa Croce. È quanto chiedono i consiglieri del gruppo Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli, dopo i casi di scabbia che hanno interessato tre fratelli ospitati in altrettante scuole della cittadina.
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“Perché la vicenda è stata trattata con troppa superficialità da parte dell’amministrazione”, sostiene Fulvia Quirici. Nella giornata di giovedì 11 febbraio, infatti, al momento dell’uscita da scuola, era stata distribuita una lettera a firma della Asl a tutti i genitori dei bambini delle tre classi coinvolte. “Innanzitutto è mancato il rispetto della privacy – sostiene Meropini – perché in tanti hanno subito capito quale fosse la famiglia”. “Ma soprattutto c’è stato un errore a livello comunicativo – riprende Quirici – perché anziché diffondere la lettera solo nelle classi interessate, l’amministrazione avrebbe dovuto inviarla a tutti i genitori, inserendo informazioni più chiare e più descrittive per spiegare come prevenire il contagio ed eventualmente quale tipo di profilassi adottare. Anche perché, contrariamente a quanto dichiarato, i medici ci hanno confermato che la possibilità di contagio tra i bambini non è affatto remota”.
“Il sindaco – aggiunge Marco Rusconi – ha parlato di una ‘comune’ infezione della pelle, usando un termine assolutamente improprio. In realtà, sono nel comprensorio parliamo di 15 focolai di scabbia. E questo ci porta a ribadire quanto avevamo già proposto anche in campagna elettorale: torniamo a chiedere maggiore attenzione e controlli verso quelle famiglie che a Santa Croce vivono in condizioni igienico-sanitarie incettabili. Perché ultimamente ci troviamo di fronte ad infezioni che non si vedevano da anni, e che sono causate proprio dalle scarse condizioni igieniche”. (g.p.)