I GD e l’appello per la legalizzazione della cannabis

“Ormai è possibile, (infatti), acquistare facilmente qualsiasi droga a qualsiasi ora del giorno e della notte e in qualsiasi strada e piazza, da una rete amplissima di esercizi commerciali criminali: spacciatori piccoli, medi e grandi”.

A dirlo non è il centrodestra, ma questa affermazione la si legge all’interno dell’appello dei giovani democratici presieduti dal consigleire regionale Alessandra Nardini che vari esponenti del Pd toscano e nazionale hanno sottoscritto l’appello per la legge che dovrebbe legalizzare a livello nazionale la cannabis per uso terapeutico. Una legge che si sviluppa su modello in qualche che modo del disegno già varato dalla regione Toscana. La nota che comincia con un appello molto chiaro “Piantiamola con il proibizionismo” e continua dicendo “Il prossimo 25 luglio sarà in discussione, per la prima volta in Parlamento, la proposta di legge n. 3235 “Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati”.
I giovani democratici aggiungono: “Consideriamo – continuano – necessario e urgente evitare che il proibizionismo moltiplichi l’uso illegale diffondendo criminalità ed evasione fiscale in un pericoloso e continuo intreccio tra giovani e realtà malavitose. Sappiamo che il divieto di usare droghe leggere non serve a ridurne il consumo, anzi, lo stimola, perché spinge alla trasgressione. L’illegalità della cannabis favorisce fra l’altro la diffusione di sostanze di pessima qualità, antigieniche e geneticamente modificate, sì da potenziare le sostanze psicotrope a difetto di quelle terapeutiche. Si ritiene opportuno attribuire ai derivati della cannabis, lo stesso identico regime che regolamenta sostanze incomparabilmente più nocive, come alcol e tabacco al fine di avere un prodotto controllato, fiscalmente regolamentato e anche prodotto nel nostro Paese”.
“Dalla Toscana – dicono i giovani democratici che in tutta la regione stanno divulgando questa o documento – lanciamo un appello affinché quanti più esponenti del partito Democratico, rappresentanti delle istituzioni, associazioni ed esponenti della società civile sottoscrivano e condividano l’invito rivolto al nostro parlamento ad approvare la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis. A lanciare l’appello sono i Giovani Democratici Toscana, per bocca del segretario Raffaele Marras e della presidente Alessandra Nardini, sostenuti da Enzo Brogi, promotore della legge toscana sulla cannabis terapeutica e attualmente consigliere per i diritti della Presidenza della Regione”.
“Non a caso – continuano i giovani democratici – questa mobilitazione dalla Toscana, prima regione in Italia a dotarsi di una legge per facilitare l’accesso ai farmaci cannabinoidi. Lanciamo questo appello da una terra che su diritti, marginalità e tabù ha fatto da apripista, diventando un modello per tante altre realtà. Ricordiamo che siamo la prima Regione a produrre cannabis di Stato ad uso terapeutico presso l’istituto farmaceutico militare di Firenze”. Poi sempre gli under 30 del Pd aggiungono: “Sentiamo la necessità di imprimere una svolta culturale su un tema che se lasciato sotto l’ombra del proibizionismo genera cortocircuiti”.
“Legalizzare non vuol dire liberalizzare ma regolamentare una volta per tutte l’utilizzo e il possesso della cannabis. Una decisione che andrebbe verso una responsabilizzazione delle persone e aprirebbe la strada ad un percorso di civiltà. Con la Fini Giovanardi non abbiamo fatto altro che aumentare la popolazione carceraria, contribuendo in maniera considerevole al fenomeno del sovraffollamento dei nostri penitenziari.
Vedi in allegato l’elenco dei firmatari

 

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