CasaPound, nuovo striscione a San Romano contro Multicons

“Basta con il business dell’accoglienza”. Lo ha ribadito CasaPound con un nuovo striscione a Montopoli. Il blitz arriva dopo le nuove vicende legate al consorzio Multicons di Montelupo Fiorentino, “oggetto dell’attenzione di CasaPound Pisa fin dallo scorso luglio” spiegano, citando “il nostro primo striscione tramite il quale focalizzavamo l’attenzione sul sistema dell’accoglienza attorno alla quale ruota un business milionario riferendoci nello specifico all’insediamento di 24 richiedenti asilo in un edificio privato ubicato sulla tosco romagnola al civico 120”. (Profughi a S.Romano, Multicons ricorre contro il Comune)

 

Da quel primo striscione, secondo il movimento “sono seguite risposte e accuse scomposte di molti schieramenti dell’area di sinistra, tirando fuori il tanto caro tema dell’antifascismo senza che nessuno si preoccupasse di entrare nel merito del problema. A ciò seguì un nostro intervento relativo al contenzioso fra il comune di Montopoli e la Multicons verso la quale la giunta Capecchi denunciava irregolarità e assenza dei requisiti di agibilità dell’immobile. Preso atto che nell’ultima riunione della consulta di San Romano dello scorso ottobre sia il sindaco Capecchi che l’assessore Linda Vanni hanno ammesso di avere armi spuntate contro la Multicons addossando la responsabilità alla prefettura e appellandosi ai soli cavilli tecnici”.
Secondo casaPound, “Più che di armi spuntate noi parleremmo di mani legate da quel modo di fare politica asservito al pensiero unico e imposto da un governo tramite la prefettura che ha avuto in testa tra i primi punti della propria agenda politica l’accoglienza indiscriminata di chiunque. Tutti questo va ad aggiungersi al forte senso di disagio già denunciato dai cittadini della frazione di San Romano. Per questa incuria, nella via della Stazione si vede chiudere esercizi di italiani a favore di attività di stranieri, tendenza che se non invertita renderà la ghettizzazione in corso un atto irreversibile. Non c’e da stupirsi se la stessa Prefettura, che detta un sistema di accoglienza imposta, sostenga stando a quanto dichiarato dall’assessore Marzini che il problema sicurezza non esista. Infine rimaniamo dubbiosi che l’istallazione di telecamere possa funzionare da deterrente e riconsegnare decoro alla zona ma riteniamo opportuno che sia aumentato l’organico e la frequenza dei controlli sul territorio. Attendiamo dichiarazioni del primo cittadino”.

 

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