Sinistra verso le elezioni, Potere al Popolo arriva in Valdera foto

Riunire le lotte di questi anni per tornare a conquistare diritti, oltre tutte le sigle e le tante divisioni di questi anni, che hanno favorito solo le politiche neoliberiste”. Sono alcune delle parole d’ordine che hanno accompagnato ieri sera (18 dicembre) al circolo Fantozzi il debutto a Pontedera di “Potere al Popolo!”, neonata formazione nata dall’unione di comitati locali, associazioni, liste civiche, collettivi studenteschi, centri sociali sparsi per l’Italia ed alcuni partiti della sinistra comunista “storica”, come Rifondazione e Partito Comunista Italiano (ex-Pdci). Un fronte “movimentista” e “dal basso” che a partire da due assemblee nazionali (l’ultima tenutasi a Roma domenica) e un centinaio di incontri lungo lo stivale, a Pontedera ha richiamato oltre un centinaio di persone, fra adesioni e saluti da parte di esponenenti politici (presenti alcuni consiglieri comunali), semplici cittadini e rappresentanti di associazioni come Anpi, Arci, Forum dell’Acqua Pubblica, comitato “No Geotermia” ed altro.

“Riunire le lotte contro chi ha distrutto il mondo del lavoro condannando generazioni di lavoratori a contratti a termine e sottopagati, la sanità pubblica e la scuola – hanno invitato Paolo Papucci e Lorenzo Alba, rispettivamente presidente dell’associazione “La Rossa” di Lari ed esponente del collettivo fiorentino di lavoratori precari Clash City Workers. – Riunire quella passione e quella militanza, per un progetto che non vuole esaurirsi alle elezioni”.

Itinerario in vari interventi che ha toccato numerosi argomenti di carattere nazionale, dalla lotta alla precarietà del lavoro e alla “formazione come strumento di sfruttamento” a quella per la ripubblicizzazione dell’acqua, dalla richiesta del “reddito garantito per tutti” all’allargamento dei diritti di cittadinanza per i migranti, per “chiudere la stagione dello sfruttamento”. Ma c’è stato anche spazio per le questioni locali, da quella Piaggio che “nei prossimi 8 anni dimezzerà il proprio organico con l’arrivo dell’automazione, dei robot e della ‘Fabbrica 4.0’ ” come ha raccontato Simone Selmi, dell’Usb, ma anche del riemergere dell’estrema destra, col racconto delle numerose minacce ricevute dalle donne che alcuni giorni fa sono andate sul corso a Cascina a cantare Bella ciao di fronte ad un banchetto di Casapound. Battaglia sull’antifascismo la cui priorità è stata ricordata anche da Giovanni Ferdani, venuto a portare il saluto dell’Anpi.

“Battaglia che dobbiamo portare avanti con bene in testa la memoria di quel 4 dicembre in cui tanti italiani hanno avuto un sussulto, salvando una Costituzione al referendum – ha detto Maurizio Rovini, esponente del Prc e animatore del comitato ‘No Geotermia in Valdera’ – Quella carta, con tutto il suo portato anche delle tradizioni socialiste e comuniste non solo deve essere salvaguardato. Va applicato. E va applicato anche in tutte quelle vertenze locali, ultimi i progetti geotermici, ma potremmo parlare anche delle discariche e dei tanti progetti che fioccano sui territori col fine di raggranellare soldi pubblici, che sempre più si fanno avanti senza passare dai consigli comunali e dalla volontà dei cittadini”.

“Potere al Popolo vuol dire democrazia. Vuol dire che dobbiamo tornare a decidere noi a dispetto di quello che fino ad ora ci hanno voluto far credere in questa cultura della rassegnazione, che fin dalla scuola ci inculcano facendoci capire che per andare avanti dobbiamo piegare la testa, lavorare gratis, accettare che ormai non si possono cambiare le cose – ha detto Lorenzo Alba alla chiusura dell’assemblea. – Questo non poter decidere niente deve essere ribaltato. Non stiamo costruendo una casa della sinistra: noi siamo la sinistra del popolo. Non siamo quelli che mettono insieme i vari pezzi di società che già sono convinti di una certa cosa e che qui in Toscana resistono anche grazie a quell’eredità forte che ha lasciato il vecchio Pci, siamo quelli che anche di fronte a quelle persone a cui oggi hanno spiegato che la colpa è dei migranti, del più povero, nelle fabbriche, a lavoro, a scuola cercano di spiegare le proprie ragioni. Siamo quelli che se ci negano la sanità pubblica non ci mettiamo a lottare per poi andare a fare accordi e accordicchi per mediare: noi rispondiamo aprendo ambulatori popolari aperti a tutti. Potere al Popolo nasce per questo, come unione e amplificazione di quelle pratiche che fanno già parte del nostro portato, che facciamo in tante città e in tanti quartieri”. Appuntamento alla seconda assemblea il prossimo 3 gennaio.

Nilo Di Modica

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