Fedeli nel distretto del cuoio:‘Tutelare le nostre imprese per garantire lavoro’

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“Tutelare le nostre imprese per garantire lavoro e benessere. Il futuro va affrontato, non fidatevi di chi vede solo nubi nere all’orizzonte” queste le parole della ministra Valeria Fedeli, che ha fatto visita nel distretto del Cuoio. E alle aziende promette una lotta dura a chi fa concorrenza sleale violando i diritti dei lavoratori e non rispettando l’ambiente.

“Se ognuno di voi nel momento in cui ha deciso di fare impresa, di fronte al futuro, non avesse accettato la sfida adesso questa realtà non esisterebbe. Non ci sarebbero questa rete di aziende e questi posti di lavoro. Per questo vi dico che per conquistare un futuro solido non serve alimentare paure, ma sostenere la ricerca, la formazione e contrastare con ogni mezzo la concorrenza sleale. Coloro che affermano il contrario sono spacciatori di paure perché lucrano sui timori delle persone ma tagliano le gambe al nostro Paese. Piuttosto dobbiamo battere coloro che non rispettano le regole e tagliano i costi di produzione non rispettando le norme anti-inquinamento e i diritti dei lavoratori. Solo così avremo un modello di sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico in grado di migliorare la qualità della vita tutti.”
Così la ministra all’istruzione Valeria Fedeli nel suo tour fra gli imprenditori e i lavoratori delle concerie toscane nella zona del cuoio. Una vera e propria full-immersion per la ministra, candidata del centrosinistra al collegio senatoriale di Pisa, che comprende anche i comuni del distretto del cuoio, ma anche in qualche modo un ritorno a temi e contesti di impegno antico e consolidato. “Queste zone e questa gente la conosco bene – spiega Fedeli – e da qualche anno, perché come segretaria del sindacato del tessile della Cgil ho lavorato fianco a fianco di lavoratrici e lavoratori e di imprenditrici e imprenditori. È un ritorno a casa per me, un piacere essere qui tra operai e imprenditori che sono parte di una filiera produttiva importante, parte del Made in Italy che ci rende forti nel mondo. Questo è un territorio di eccellenze, da promuovere e preservare. Da accompagnare nel futuro, da sostenere e tutelare, facendo sentire la voce del nostro Paese sui tavoli dove si discutono le regole del commercio internazionale e lavorando per ottenere piene regole di reciprocità. Le nostre aziende non possono essere sottoposte a concorrenza sleale da parte di quelle che operano in Paesi che non garantiscono normative ambientali, sanitarie e di sicurezza e dignità del lavoro adeguate. La qualità del processo produttivo ha un costo, ma è un valore fondamentale. Va monitorata lungo tutto il processo, fatta crescere grazie a innovazione e ricerca, garantita per assicurare anche legalità e diritti dei lavoratori”.
“Diciamo no al protezionismo – aggiunge Fedeli – ma si al sostegno e alla tutela del nostro modello e della qualità del nostro saper fare. Si a politiche industriali e di crescita sostenibile che valorizzino il modello del made in Italy e le nostre tante eccellenze, e che continuino a puntare sulle competenze come fattore di sviluppo, come si è iniziato a fare con Industria 4.0.”
In questo senso la Ministra ha evidenziato il ruolo dell’educazione e della formazione. “Dobbiamo continuare ad investire perché il sapere sia al centro delle scelte di sviluppo: per qualificare il lavoro, per rafforzare la nostra competitività, per coniugare crescita e sostenibilità. E dobbiamo puntare sull’educazione e il consumo consapevole: al Miur ci stiamo investendo, è strumento fondamentale per difendere qualità e Made in Italy e contrastare falsi e illegalità. Dobbiamo sensibilizzare i consumatori, rendere tracciabile ogni parte della filiera, garantire a tutti le informazioni necessarie per compiere scelte consapevoli. I cittadini sanno giudicare. Dobbiamo però metterli in condizione di scegliere” chiosa la ministra.
La formazione è fondamentale anche per garantire la qualità dell’occupazione. In questo senso Fedeli sottolinea come questa sia una carta fondamentale sui mercati “perché più qualità del lavoro vuol dire più qualità del prodotto e quindi più capacità di battere la concorrenza”. Non a caso le aziende hanno chiesto alla ministra proprio più formazione per futuro dipendenti e più supporto per accedere a nuovi mercati. Lungo questa direzione si sta muovendo il Poteco, un centro di eccellenza che mette assieme formazione e ricerca su calzaturiero e pelletteria. E i numeri gli stanno dando ragione perché riqualificando lavoratori e formando giovani, offrono figure professionali che poi trovano subito lavoro. Ad esempio per il settore concerie più del 90% ha trovato un lavoro, il 2% ha continuato il proprio percorso formativo all’università. “Questo hub di formazione risponde alle domande delle imprese, ai bisogni del territorio di offrire lavoro di qualità dando un futuro di sviluppo per tutta la zona. Qui si danno risposte concrete ai tantissimi giovani, ma anche persone adulte cui serve riqualificarsi per rientrare nel mercato del lavoro. È un luogo vivo e pieno di futuro. Un’eccellenza nel Paese da far crescere ancora e da valorizzare. Qui abbiamo un esempio concreto di come un territorio può coniugare insieme formazione, diritti del lavoro, impresa e ambiente. E’ così che ci si apre al mondo e si difendono i nostri prodotti e i nostri imprenditori altroché dazi e muri” commenta Fedeli. “Perché qui vediamo come si possano costruire delle basi solide per una crescita equilibrata e sostenibile basandosi su qualità, formazione e ambiente” afferma la ministra.
“Per tutte queste ragioni – conclude Fedeli – è fondamentale stare ai tavoli internazionali ed europei con un Governo credibile che solo il Centrosinistra può offrire al Paese, forte dell’esperienza di questi anni dove è stato intrapreso un percorso di investimenti su un sistema di sviluppo, di innovazione e rinnovamento. E per proseguire questa strada non abbiamo bisogno né di populisti né di stregoni ma di concretezza e capacità.”

 

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