Centrodestra esulta a Santa Croce, Rusconi: “Meglio del Nazionale”. Deidda fa appello all’unità, Ciaponi: “Rischio Comunali”

Ora, se da un lato per il centrodestra si apre anche in Valdarno inferiore un’epoca di speranza – in cui i vari riferimenti locali dovranno cercare di convertire il voto nazionale in quello locale tra un anno -, per il Pd probabilmente si aprirà una stagione di riflessione che in molti auspicano di estendere a tutta l’area di centrosinistra, imputando responsabilità più o meno pesanti al segretario nazionale.

Il primo ad analizzare il voto nel centrodestra è Marco Rusconi, consigliere comunale a Santa Croce e provinciale: se, da un lato, analizza rapidamente il risultato, dall’altro viste le potenzialità numeriche del centrodestra di Santa Croce mette in chiaro la sua posizione anche con i colleghi di coalizione. “La considerazione che ho fatto – dice l’esponente di Ricostruiamo – questa notte guardando i risultati, è che gli anni passati eravamo sempre più bassi a Santa Croce rispetto al dato nazionale. Ora siamo più alti. È un risultato storico e importante che dobbiamo amministrare per il futuro con l’obiettivo di prendere il comune tema su cui stiamo già riflettendo personalmente. Parto da una considerazione fondamentale: negli ultimi anni il centrodestra si è suicidato alle comunali di Santa Croce, con candidature che hanno spaccato la coalizione per divisioni più personali che non politiche. A questo punto, sulla base di questo risultato, i rappresentati politici locali del centrodestra di tutti i partiti hanno il dovere morale di mettere da parte gli screzi che in passato hanno pesato e devono fornire una valida alternativa al centrosinistra. Se mi accorgessi che questa l’alternativa è lontana da trovare, io personalmente sarò il primo a fare un passo indietro, non me la sento più di condividere scelte suicide”.
A scendere nel dettaglio della valutazioni sui numeri è il capogruppo in consiglio comunale di Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli Flavio Baldi che dice: “Noi a Santa Croce abbiamo precorso i tempi perché la coalizione Ricostruiamo ha anticipato la formazione del gruppo che per il centro destra si è presentata alle nazionali. Questo risultato a Santa Croce ce lo sentiamo un po’ nostro per tutti quelli che hanno lavorato con noi. Tutti abbiamo fatto un buon lavoro di sensibilizzazione sul territorio, fatta nei modi giusti cercando di essere sempre presenti e il risultato si è visto. A Santa Croce è avvenuto in modo amplificato quello che è successo a livello nazionale. L’M5s che a livello nazionale è il primo, a Santa Croce è il secondo partito. A livello locale, alla Camera, la Lega che rappresento è diventata il primo partito assoluto, a Santa Croce la Lega ha preso il 24,90, il Pd 24. Abbiamo recuperato la frazione di Staffoli che è tornata prepotentemente al centrodestra e abbiamo riguadagnato quella frazione. In base a questi numeri, posso dire che errare è umano e perseverare è diabolico. I cittadini a meno di un anno dalle amministrative hanno dato un segnale. Noi ci sentiamo pronti ad attaccare il comune forti dei numeri. Noi continueremo questo percorso tranquillo, pacato di opposizione onesta e leale. La nostra opposizione è stata facilitata, perché quando ci metti sul piatto d’argento la possibilità di attaccarti, è più facile. La viabilità, la sicurezza, i rifiuti, le telecamera sono temi che hanno fatto infuriare i cittadini e la gente è normale che quando gli tocchi questi argomenti reagisca così”.
Le scelte fatte dall’amministrazione Deidda hanno sicuramente inciso: in questi quattro anni, l’amministrazione non ha dato ascolto né ai cittadini né all’opposizione, ha fatto scelte che economicamente e politicamente hanno pesato molto, dove sono state impegnate molti soldi e dove gli amministratori sono andati di testa loro senza ascoltare nessuno”.
Alle euforie del centrodestra fa eco l’analisi della sconfitta fatta dal sindaco Giulia Deidda che dice: “Intanto penso che sia un po’ presto per tirare le somme, bisogna iniziare da un’analisi che non può chiudersi in due ore. Ho preso un po’ di dati e da quelli lì cercherò di capire. Il primo dato è l’affluenza: oltre il 75% di votanti è un dato positivo, la paura dell’astensionismo a Santa Croce non si è fatta sentire. Il Partito democratico perde, i dati parlano in modo chiaro e il dato più importante è l’avanzata della Lega che attrae molti voti da Forza Italia e altri voti non direttamente dal centrodestra. Credo che questi numeri debbano far riflettere e che il lavoro che noi dobbiamo fare anche sul territorio sia un lavoro importante. Non credo che i numeri della Politiche si possano paragonare direttamente ai numeri delle amministrative, questo per me non significa minimizzare quello che è successo”. Poi Deidda fa una valutazione che va oltre il suo comune e si estende al comprensorio e tutta la provincia: “Da questi dati deve arrivare un’assunzione di responsabilità per capire e intercettare quello che i miei cittadini hanno voluto dire. Non paragoniamoli ai dati amministrativi ma non ignoriamoli neppure. Credo che a livello provinciale si debba ripartire con tutti gli uomini e le donne del Partito democratico da presupposti di 10 anni fa (quando è nato il Pd ndr). Chi sta al vertice di questo partito si deve assumere le responsabilità, ma non dobbiamo dividerci noi, dobbiamo puntare alla ricostruzione, saranno necessari passi indietro e passi in avanti. Da quelli si deve ripartire senza la divisione in tifoserie. Mi pare che i nostri avversari siano fuori dal partito. Continuare nelle divisione non ha senso. Ognuno si assuma le proprie responsabilità e ricostruiamo per il bene di tutti. Credo che il Pd abbia ancora molto da dare, da qui penso si possa ripartire”.
Molto più caustica e tagliente l’analisi di Osvaldo Ciaponi di Liberi e Uguali, che accusa nemmeno troppo velatamente Renzi di avere distrutto il centrosinistra. “E’ stato distrutto un partito e un’area politica – dice Ciaponi -. Questa situazione non è solo una questione di Pd ma di area politica. Erano decine di anni che il centrosinistra contava nel gioco politico del paese, della Toscana e della provincia di Pisa e ora appare fuorigioco. LeU è deludente sicuramente ci aspettavamo di più. Si sconta che non eravamo un partito ma una lista, di forze che arrivavano da parti diverse, non abbiamo avuto tempo e strumenti. Abbiamo perso tempo ad aspettare chi non arrivava mai. Ora è necessario un esame profondo da fare all’interno di LeU prendendo questo risultato come punto di partenza, in attesa degli eventi che verranno fuori. Il nostro obiettivo è quello di raccogliere questo messaggio per creare un nuovo partito che sia un partito del lavoro, che abbiamo le caratteristiche della sinistra”.
Poi Ciaponi fa una valutazione su un dato che è destinato ad entrare nella storia della Toscane e della provincia di Pisa: “Dispiace che questo territorio non abbia più un parlamentare di centro sinistra, di Pisa non c’è nessuno di centrosinistra, Pisa non ha espresso a questa tornata elettorale un parlamentare di sinistra. La Fedeli non sarà espressione di Pisa anche se la recupereranno in Emilia Romagna. Da tre rappresentanti che avevamo Carrozza, Fontanelli e Gelli si passa a zero. Per il territorio è una sconfitta enorme. Fontanelli era quasi certo che non sarebbe stato eletto, LeU non aveva queste pretese. Non era mai successo nella storia repubblicana che Pisa non avesse parlamentari di centrosinistra. Leu – conclude Ciaponi – è un punto di partenza per la creazione di un nuovo partito con i presupposti di un gruppo di sinistra. Di sicuro nell’ambito del centro sinistra locale e provinciale se qualcuno si dichiara soddisfatto mi sembra che sia fuori dalla realtà.
Sui risultati locali, credo che dalle urne si sia capito che i comuni che andranno al voto nell’arco di un anno siano a forte rischio di essere consegnati al centro destra, vedi Santa Croce, se questi risultati si riverberassero sul voto amministrativo del prossimo anno, la sinistra sarebbe un problema per tutto il centrosinistra”.

 

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