Castelfranco di Sotto, Lega ai 5 stelle: “Amministrare significa decidere”

“Fare politica significa assumersi delle responsabilità, significa dire chiaramente ai cittadini che cosa si intende fare e non chiedere continuamente a loro cosa dobbiamo fare. Se così non fosse, l’incarico che gli elettori affidano ai loro rappresentanti verrebbe svuotato di ogni significato”. Ne è certa la Lega di Castelfranco di Sotto, che accoglie con favore il contributo annunciato dal movimento 5 stelle (Sicurezza, M5S: “In Manovra 100mila euro per Castelfranco di Sotto”). Meno il referendum lanciato sull’utilizzo di quei fondi.

“I Cinque Stelle di Castelfranco di Sotto – spiega la Lega – annunciano urbi et orbi che, con la manovra finanziaria approvata anche con il contributo della Lega, sono stati stanziati 400 milioni di euro per il piani di investimento in piccole opere. Il nostro comune riceverà 100 mila euro da utilizzare entro il 15 maggio per opere di messa in sicurezza di scuole, strade e patrimonio, al momento non previste nel piano dei lavori. Bene, una boccata di ossigeno che potrà permettere ai nostri attuali amministratori, qualora ne abbiano capacità e intenzioni, di effettuare lavori non calendarizzati. Quello che ci lascia sconcertati, però, è l’idea dei pentastellati di lanciare una sorta di referendum chiedendo ai cittadini come spenderebbero questi soldi. Saremmo quasi tentati di rispondere in maniera folkloristica, ma certamente verremmo accusati di essere un po’ volgarotti”. 
Rivolgendosi direttamente agli esponenti del Movimento, poi, “Cari signori a 5 stelle, il refrain ormai stucchevole del ‘noi siamo portavoce’ ha leggermente stancato anche perché privo di senso. I cittadini votano un programma e persone che poi devono attuarlo e prendere si conseguenza tutta una serie di decisioni, con tutto ciò che questo comporta, assunzioni di responsabilità comprese. Con il vostro modo di fare, perennemente in attesa di contare i click e vedere quale opzione gli internauti hanno scelto, fate pensare che andare a votare diventa superfluo bastano, a questo punto, incaricare un qualsiasi dipendente pubblico di fare sistematicamente consultazioni per decidere cosa fare. La conclusione, assai aberrante, sarebbe che la responsabilità è di tutti e dunque di nessuno. Se questa è la concezione della politica che voi avete e se così intendete gestire la ‘cosa pubblica’, siamo felici di essere lontani mille miglia dal vostro modo di ragionare. Per noi amministrare significa decidere, assumersi responsabilità anche pesanti, magari anche sbagliare, ma senza mai usare l’alibi dello scaricabarile sui cittadini. Fare politica non è fare consultazioni pilatesche o fare i meri annunciatori dei risultati di un sondaggio, non è certo di questo che hanno bisogno i cittadini, che passerebbero così da una amministrazione assente a una inconcludente e alla mercé di chi ha più dimestichezza con i click”.

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