Senso Civico Fucecchio: “Che fine ha fatto il progetto Tubone?” foto

“Che fine ha fatto il progetto Tubone? A che punto sono i lavori? Viene seguito da qualche comitato di controllo visti i costi elevati e la delicatezza della realizzazione che prevede l’utilizzo delle acque del bacino e la re introduzione? Vengono fatte delle conferenze per fare il punto dei lavori e con chi? Quanto ci è costato ad ora?”. Le tante domande sono di Stefano Cartocci di Senso Civico Fucecchio e riguardano l’imponente progetto Tubone.

“Il problema della depurazione delle acque industriali e civili – continua Cartocci – soprattutto in questo territorio è di particolare importanza non senza criticità, anche per l’industria conciaria che necessita di depurare grandi quantità di fanghi chimici e altre sostanze liquide usate o prodotte dalle lavorazioni, cromo e il resto. A ora sono in funzione, al limite della sicurezza, alcuni depuratori ai margini del bacino acquifero del Padule di Fucecchio che depurano anche acque reflue civili provenienti dai nostri paesi vicini: Fucecchio, Santa Croce sull’Arno, Santa Maria a Monte e dalla Valdinievole.

Tutto il sistema di depurazione, non essendo più sufficiente al fabbisogno del territorio, è ormai da anni discusso dalla politica e dagli amministratori della nostra regione che con il grande progetto milionario del cosiddetto Tubone, un impianto di depurazione all’avanguardia che prevede l’attraversamento del Padule di Fucecchio con una grande tubazione, posta in funzione da recuperare quasi tutto il grosso carico di acque da depurare convogliandole in un solo grande depuratore moderno con il solo supporto di uno superstite, si potrebbe risolvere la questione della sicurezza e della depurazione, mentre i restanti depuratori sarebbero smantellati perché non più utili e sicuri”.
Riguardo alle domande poste, poi, “Spero di poter avere risposte perché il pensiero per la salute nostra, di chi vive questo territorio, non può essere considerata in modo superficiale. Fateci sapere se le cose sono migliorate o dobbiamo preoccuparci di più”.

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