“Donne in vetrina per aiutare il turismo”: bufera su Salvini, sospeso dalla Lega. Pirri: “In Valdera, 80 codici rosa in 3 mesi”

La bufera si è scatenata nel giro di 24 ore. Tanto è trascorso tra quella frase infelice e il provvedimento. Ma la tempesta sono essere solo all’inizio. Il consigliere regionale della Lega Roberto Salvini è stato, infatti, sospeso. Nel suo intervento in commissione Turismo, il consigliere ieri 19 settembre ha sostanzialmente detto che è stato per lavoro a molte fiere in Europa e in Germania come in Olanda e Francia ha visto donne in vetrina. Quindi perché non in Italia?

“E’ turismo anche quello” e alla gente piace, “se no non ci sarebbero”. Una frase questa, che la consigliere regionale del Pd Monia Monni ha subito stigmatizzato e diffuso, tanto che in poche ore è scoppiato il caos. Il mestiere più antico del mondo non lo ha certo inventato Salvini. Persino l’idea di riaprire le case chiuse non è parto di questo Salvini, visto che l’altro (Matteo) ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Come ha confermato il commissario della Lega in Toscana Daniele Belotti che, chiedendo “la testa” di Salvini, ha ribadito il progetto leghista di riparire le case chiuse, non certo per esporre carne, però, quanto per aumentare la sicurezza di ragazze e clienti e tagliare le gambe degrado, sfruttamento e schiavitù. Oltre che far pagare tasse e contributi. A difesa delle donne insomma, in contrasto con quanto si è inteso dalle parole di Salvini.
E ora la condanna è unanime
“Altro che donne in vetrina – dice il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle in Toscana -, in vetrina c’è solo una squallida figura di quello che dovrebbe essere un rappresentante dei cittadini. La sospensione dal partito era il minimo, adesso lasci la presidenza della Commissione controllo e garanzia”.
“In questa folle estate – spiega Angela Pirri dalla direzione regionale Pd – in cui abbiamo visto un ministro degli interni, il leghista Matteo Salvini, annunciare una crisi di governo da una spiaggia tra un moijto e uno cuba libre, il vicesindaco Loris Corradi vicino a Fratelli d’Italia che esortava allo stupro delle donne attraverso una maglietta con la scritta ‘Se non puoi sedurla, sedala’, non potevano mancare le vergognose parole del Salvini nostrano che vorrebbe incentivare il turismo mettendo le donne in vetrina. Maschilista, misogino e anticostituzionale le sue dichiarazioni svelano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la vera natura della politica di questa destra. Donne come merce, sacrificate al Dio denaro, private di ogni dignità e di ogni valore. Corpi inutili a disposizione delle voglie maschili a cui nulla può essere negato. Affermare che gli uomini vanno in Olanda, Paese per altro di grande cultura e bellezza, per andare con le prostitute offende anche tutti quegli uomini che credono che nella diversità e nella parità di diritti e doveri tra uomo e donna ci sia l’essenza dell’umanità e del diritto. A Salvini, e penso di incarnare il sentire di tutte le donne, dico solo che si dovrebbe vergognarsi e anche dimettersi dal ruolo di Consigliere regionale. Tali dichiarazioni sono lesive della dignità di un’intera Regione. Ricordo al consigliere Salvini che negli ultimi tre mesi sono già stati attivati circa 80 codici rossi nella sola Valdera. Il maltrattamento delle donne che troppo frequentemente sfocia nel femminicidio (ne viene uccisa 1 ogni 2 giorni) è il segno più evidente di una visione distorta e padronale delle donne che le Istituzioni di uno Stato di diritto non possono tollerare. Alle donne di destra, troppo silenti su questi temi, chiedo un impegno ‘duro e maturo’ affinché tali atteggiamenti siano banditi dalla politica”.
“Come presidente dell’assemblea provinciale del Pd di Pisa – aggiunge Linda Vanni – voglio esprimere una sincera repulsione, umana e politica, per quanto affermato dal consigliere regionale Roberto Salvini. Da una parte pensa di usare il corpo di noi donne come offerta turistica, dall’altra descrive gli uomini come una mandria indistinta di sessuomani. Penso che un personaggio di questo livello non possa sedere in consiglio regionale e che debba dimettersi quanto prima. Glielo chiedano anche le donne della Lega, il suo partito, se vogliono essere credibili nelle loro dichiarazioni sulla libertà e la sicurezza delle donne che si tutelano, prima di tutto, promuovendo una cultura del rispetto e della parità”.
“Ricapitolando – ironizza il consigliere regionale Pd Antonio Mazzeo -, mentre a Firenze i consiglieri leghisti vorrebbero consacrare la città al cuore immacolato di Maria, in Consiglio Regionale un loro collega vorrebbe attrarre turisti mettendo le donne in vetrina. Quello che è accaduto nelle ultime 24 ore in Toscana è lo specchio fedele di tutte le ipocrisie leghiste, in perfetta continuità con un capo che mostrava rosari e crocifissi a favore di telecamera per poi lasciar morire la gente in mare e incitare all’odio e alle discriminazioni via social, soprattutto nei confronti delle donne.
E certo, a mascherare tutto questo, non basterà il fatto che la Lega abbia sospeso dal partito il suo consigliere regionale, una decisione tardiva e figlia solo del clamore mediatico che, giustamente, le sue indegne parole hanno creato. Una vicenda che tutti i toscani dovranno tenere bene a mente anche nei mesi che verranno”.

 

 

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