Cittadinanza onoraria a Segre con gli emendamenti di Per un’altra Santa Croce

"La mozione presentata dalla maggioranza non rispettava l'iter appena votato"

“Al consiglio comunale di lunedì 30 dicembre è stato approvato il Regolamento per il conferimento della cittadinanza onoraria e benemerita accogliendo gli emendamenti proposti dal nostro gruppo consigliare. Non sono però mancati colpi di scena e tensioni soprattutto quando, al punto successivo dell’ordine del giorno, la maggioranza ha proposto di concedere la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre“. Lo raccontano i consiglieri comunali di Santa Croce sull’Arno Alessandro Lambertucci, Marco Rusconi, Benedetta Cicala, Vincenzo Oliveri e Valentina Fanella.

“Tramite il nostro capogruppo – spiegano i consiglieri comunali di opposizione – abbiamo fatto presente che, seppur pienamente favorevoli alla concessione della cittadinanza, non potevamo esimerci dal rilevare pregiudizialmente come la mozione proposta della maggioranza non si presentasse rispettosa dell’iter previsto dal regolamento approvato pochi minuti prima e che, quindi, accogliere la mozione così com’era avrebbe comportando subito un precedente che avrebbe potuto prestare il fianco a incomprensioni future e a polemiche negative nell’immediato”.

Il regolamento approvato prevede, spiegano ancora i consiglieri di Per un’altra Santa Croce, “che la proposta di conferimento deve venir esaminata preliminarmente dalla conferenza dei capo gruppo in base ai criteri di valutazione fissati nello stesso regolamento e che questa deve esprimere un parere motivato, non vincolante, da inoltrare al consiglio comunale al quale compete l’approvazione definitiva. La mozione avanzata dai firmatari di Pd, Italia Viva Santa Croce e Sinistra Santa Croce si presentava, quindi, come irricevibile proprio perché, non essendo alla data di protocollazione ancora esistente il Regolamento con i requisiti previsti, non poteva aver subito alcun vaglio da parte della conferenza dei capogruppo o tanto meno essere oggetto di parere motivato non vincolante”.

Un appunto al quale è seguita la replica della sindaco Giulia Deidda. “Decisa e stizzita – secondo i consiglieri comunali – è stata la reazione del sindaco che, però, messa davanti al fatto compiuto di dover approvare una mozione in dispregio del regolamento appena approvato, ha preferito declassare la mozione a semplice comunicazione di presentazione di proposta e rinviare la stessa alla Conferenza dei Capigruppo affinché questa la possa esaminare secondo l’iter previsto. Questo ha scatenato una successiva rigidità del sindaco Deidda che ha bruscamente limitato il diritto di replica del nostro capogruppo Lambertucci.

Non siamo stupiti più di tanto per l’atteggiamento tenuto dal sindaco in consiglio comunale visto che ormai questa amministrazione, da tempo, ci ha abituati a forme di prevaricazione del sereno dibattito democratico con espedienti che vanno dalla mancata risposta tempestiva alle richieste di informazione e documentazione da noi avanzate alla mancata istituzione delle commissioni comunali consiliari. Riteniamo però una brutta caduta di stile e di caratura istituzionale il suggerimento provocatorio del sindaco Deidda di utilizzare la commissione Controllo e Garanzia allorquando gli è stato ricordato dal nostro capogruppo che da tempo le commissioni consiliari non vengono istituite. Non è certo con atteggiamenti di disdegno e irritante altezzosità o di sistematica mortificazione dell’opposizione che si governa bene un comune. Secondo noi il sindaco ha perso un’altra buona occasione per tacere visto che subito dopo gli è stato ricordato che avrebbe dovuto ringraziarci se, fino ad oggi, non abbiamo ancora convocato la suddetta commissione dando credito alle sue rassicurazioni espresse ad ogni conferenza dei capogruppo circa l’imminente nomina della commissione Statuto e Regolamento e delle altre commissioni consiliari. Vorrà dire che da ora in poi, facendo tesoro del suo suggerimento, non daremo più credito alle rassicurazioni espresse con volontarietà dal sindaco visto che si sono immancabilmente rivelate vane parole”.

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