Centro medico e medici di base, CambiaMenti sollecita l’impegno del Comune

"Lo avevamo già fatto con una mozione, respinta dal consiglio comunale a novembre"

Non era all’ordine del giorno, ma la prima e molto partecipata riunione della consulta di frazione di Ponte a Egola, Stibbio e San Romano è stata animata anche dalla preoccupazione dei cittadini per la chiusura del centro medico paventata ieri dal dottor Ciampini.

Un dono dei medici, quel presidio, ma che per i ponteagolesi è diventato un punto di riferimento al quale, come succede per tutte le comodità, è difficile riuscire a rinunciarvi. Una questione, comunque, non del tutto nuovo e infatti già sollevata in un consiglio comunale di fine novembre da una mozione di CambiaMenti.

“Il sindaco – racconta la consigliera Manola Guazzini – aveva avuto una lettera dai medici, nella quale illustravano le cose che in sostanza hanno raccontato a IlCuoioinDiretta.it. Lettera che poi ho visto anche io e che mi ha fatto preoccupare non poco, abbastanza da chiedere che si facesse un tentativo di trovare una soluzione anche da parte istituzionale. Mi rendo conto che il centro medico nasce da un’idea dei dottori, ma mi dispiacerebbe, come a tanti miei concittadini, che con quei medici finisse”.

Nella mozione respinta dai gruppi di maggioranza e votata con parere favorevole dai consiglieri di Lega e Forza Italia oltre che di CambiaMenti Manola Guazzini e Matteo Squicciarini, si chiedeva l’impegno di sindaco e giunta “anche attraverso opportune pressioni sull’Asl Toscana Centro e sulla Regione Toscana, affinché sia garantita al territorio del comune di San Miniato e a tutte le frazioni un’adeguata presenza di medici di medicina generale, che svolgano attività di medici di base e affinché sia messa in atto ogni opportuna iniziativa e facilitazione per evitare la cessazione delle attività del Centro medico di Ponte a Egola“.

Le proposte presentate dal gruppo consiliare CambiaMenti erano nate anche dal fatto che “nel mese di settembre 2019 il Comune di San Miniato è stato dichiarato zona carente per quanto riguarda la presenza di medici di base, che l’assegnazione – in considerazione di tale valutazione – è stata fatta di un posto vacante di medicina generale è assolutamente insufficiente per coprire le esigenze dei pazienti del nostro Comune e in particolare di quelli della frazione di Ponte a Egola e che, mentre non vi è alcuna certezza sulla realizzazione effettiva della Casa della Salute di Ponte a Egola e sui suoi tempi, rischia di venir meno l’attività del centro medico”.

Importante perché, spiegava la mozione, “sin dal 1998 aveva garantito, oltre alla normale attività ambulatoriale, un servizio di prenotazioni e alcune prestazioni specialistiche e infermieristiche, venendo così a costituire un importante punto di riferimento per la cittadinanza”.

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