“Non basta un’alzata di spalle”, CambiaMenti suggerisce le dimissioni di Bertini

E si interroga "sulla necessità di una più netta separazione tra le sfere dell’interesse pubblico e privato"

“Si tratta di questioni a cui nessuno può permettersi di reagire con un’alzata di spalle: non può farlo l’amministrazione comunale, non può farlo il sindaco e sopratutto non può farlo il Pd di San Miniato di cui Bertini è stato segretario fino a pochi mesi fa. Non dovrebbe farlo Bertini stesso: un suo passo indietro dal ruolo di assessore sarebbe, a questo punto, il modo migliore per tutelare se stesso, la propria attività imprenditoriale, l’Amministrazione e il suo rapporto con i cittadini, la trasparenza della politica”. Lo dicono i consiglieri comunali di CambiaMenti Manola Guazzini e Matteo Squicciarini.

“Abbiamo aspettato – precisano i consiglieri – una decina di giorni per intervenire più compiutamente sul caso Bertini, perché volevamo rispettare uno spazio di riflessione del diretto interessato, del suo partito e del Sindaco. Ma data la totale reticenza che abbiamo riscontrato da quella parte, sentiamo la necessità di dire la nostra. Il coinvolgimento di Gianluca Bertini come indagato in un’inchiesta che riguarda il riciclaggio di denaro sporco attraverso l’emissione di false fatturazioni da parte di molte imprese toscane del settore dei pallets, anche se gli organi di informazione che ne danno notizia ipotizzano nel suo caso solo l’emissione di alcune false fatturazioni a scopo di risparmio fiscale, pone evidentemente una questione politica.

La gravità della vicenda è ciò che ha spinto il coordinatore del Comitato Cittadino CambiaMenti ha chiedere al Sindaco di sottoporre con urgenza la questione alla discussione del consiglio comunale. Premettendo che ovviamente vale per Bertini, come per qualunque indagato, il principio dell’innocenza fino all’emissione di sentenza definitiva e noi auspichiamo vivamente che l’attuale assessore al bilancio del nostro Comune possa dimostrare la sua totale estraneità ai fatti, questa inchiesta dimostra che il problema della penetrazione mafiosa nella nostra Regione ha dimensioni allarmanti e presenta, come affermano in modo ufficiale recenti relazioni sulla legalità, collegamenti con settori fortemente presenti anche nel territorio del nostro Comune e del nostro Comprensorio.

Un reale, anche se marginale, coinvolgimento di Bertini, assessore al Bilancio delle due passate giunte Gabbanini e confermato da Giglioli nello stesso ruolo, sarebbe sicuramente molto grave e assolutamente poco opportuno da un punto di vista politico. Siamo oggettivamente di fronte a fatti che pongono interrogativi sulla necessità di una più netta separazione tra le sfere dell’interesse pubblico e privato e che certo non favoriscono la ripresa della fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle rappresentanze politiche”.

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