“Non bastano conforto e pacche sulle spalle: la politica deve dare risposte”: il nuovo corso di Italia Viva

A partire da case popolari e borse di studio "per non fermare gli ascensori sociali"

Ho dato fondo a tutti i risparmi, non so come andrò avanti“. E’ iniziato da questa frase il nuovo corso di Italia Viva del Cuoio che ha una missione in più: “Dare voce – racconta il coordinatore Simone Silvestro Cassani – a chi finora non ne ha avuta. Queste persone si arrabbiano e hanno ragione perché c’è chi non viene mai considerato dal governo e dalle amministrazioni, a tutti i livelli. E non solo adesso, in questa emergenza, ma anche negli anni passati. Ho capito che se stavo zitto, ero complice di questa politica e io non voglio esserlo. Vorrei che questa esperienza legata al covid 19 fosse l’occasione per cambiare passo, per uscirne migliorati. E spero che la mia generazione non si tiri indietro e anzi sia capace di fare la differenza”.

Con fatti concreti. “Una signora – spiega Cassani – che fa un lavoro di quelli che riprenderà per ultimo, mi ha chiesto cosa la politica può fare per lei, che risposte riesce a dare ai suoi problemi. Nessuna, a parte il conforto e le pacche sulle spalle. È vergognoso”. Perché qualche aiuto sulla carta c’è, ma da lì ad avere in tasca i soldi e il frigo pieno ce n’è. “Ho chiesto alla Caritas e a varie organizzazioni di volontariato e mi hanno confermato che la gente che si rivolge a loro è praticamente raddoppiata. E poi c’è quella che non chiede ancora aiuto, ma è allo stremo”.

Di qui l’epifanica conclusione. “La politica, quella di sempre, ha evidentemente fallito. Non ha saputo leggere i tempi e non è capace di dare risposte. Bisogna pensare a un cambiamento nella classe dirigente, in tutti gli schieramenti”. E, quindi, l’appello, trasversale, alle persone prima che ai partiti: “Provvediamo a dare risposte, collaboriamo, dialoghiamo con tutti coloro che hanno davvero la volontà di risolvere i problemi, con altri politici, altri partiti, amministratori e parti politiche. Non ho paura dei meriti condivisi, ho casomai il timore di non meritarmeli”.

Cassani ha già incassato l’appoggio Stefano Scaramelli. “Come Italia Viva abbiamo chiesto ai nostri referenti regionali di farsi carico di un aiuto vero e concreto. Siamo partiti dal diritto allo studio e dalle case popolari, perché dobbiamo garantire opportunità e non perdere quegli ascensori sociali che garantiscono dignità e progresso”.

Con un’idea chiara di fondo: “Noi abbiamo scelto la nostra strada. Se coincide con quella di qualcun’altro siamo contenti di camminare insieme. Altrimenti noi andiamo comunque dritti”.

 

 

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