“Per avere una manutenzione serve gridare allo scandalo”, tagliata l’erba alla rotonda dell’Immensità foto

Per Lambertucci: "Ci vorrebbe un'attenzione maggiore e soprattutto una mirata programmazione"

“Sarebbe auspicabile che non si arrivasse, ogni volta, al punto in cui uno deve gridare allo scandalo per suscitare un intervento manutentivo da chi ha responsabilità in proposito. Per certi monumenti, parchi o altri beni pubblici, che sono il nostro biglietto da visita, ci vorrebbe un’attenzione maggiore e soprattutto una mirata programmazione in modo che si evitino situazioni di ‘giungle indecorose’ o di degrado che poi si ripercuotono sul morale dei cittadini e sullo stato d’animo generale”. A dirlo è il capogruppo di Per un’altra Santa Croce Alessandro Lambertucci che qualche giorno fa aveva segnalato “lo stato di abbandono della rotonda L’Immensità” a Santa Croce sull’Arno.

Lo aveva segnalato sui social network scrivendo: “Scusaci Maestro! Con la Tua musica hai portato questa città all’attenzione delle cronache nazionali. Spesso ne hai narrato le origini all’interno delle Tue canzoni. Mentre noi non siamo in grado di tenere sempre pulita la rotonda a Te dedicata che rappresenta non una rotatoria qualsiasi ma l’Immensità. Un monumento celebrativo della Tua luminosa carriera e della Tua grande Musica. Un biglietto da visita importante per chi si trova a visitare la nostra città. Ci scusiamo con Te Maestro e con i Tuoi fans per questa grave mancanza di sensibilità e per non capire che questo scadimento fa male anche alla nostra città perché ci priva della possibilità di dare importanza al luogo che Ti ha dato i natali e di godere di quel ritorno di immagine che con la Tua arte ci hai offerto. Scusaci Maestro se puoi!”.

Passato qualche giorno, però, “La mia onestà intellettuale mi porta oggi a far notare che la rotonda l’Immensità, dopo le segnalazioni dei giorni scorsi, in data 18 giugno è stata pulita dall’Amministrazione. Meglio tardi che mai”.

Per Lambertucci, però, il problema di fondo resta: “L’auspicio di vivere in una paese bello e giusto, come è stato spesso sbandierato da questa amministrazione nell’ultima campagna elettorale, è sacrosanto ma non basta esprimerlo attraverso fin troppo facili slogan acchiappa consensi ma occorre dimostrarlo sul campo volendo veramente bene al paese e riempiendo di contenuti corposi quel ‘I Love Santa Croce’ dietro al quale spesso la sinistra si nasconde dopo aver ricevuto una critica costruttiva come se fosse il marchio di un’acquisita presunzione di appartenenza e di possesso dell’anima del paese qualsiasi cosa accada”.