San Miniato, Dup e Piano triennale “Non condivisi”. CambiaMenti presenta 22 emendamenti, 2 approvati

Opposizione "concreta e propositiva. Amministrazione inadeguata al confronto. Non ci ha stupito più che tanto il voto favorevole di Italia Viva"

“In vista di atti di governo fondamentali come il Dup, il Piano triennale, il bilancio preventivo, non solo non è stato attuato alcun percorso partecipativo con le categorie sociali e con le consulte, ma non sono stati nemmeno attuati gli atti di ordinaria amministrazione che erano di routine fino al 2018 e lo stesso percorso istituzionale, nelle commissioni e in consiglio, è stato ridotto ai minimi termini. La pandemia non basta a giustificare l’assenza di qualsiasi sforzo per costruire un percorso di partecipazione democratica in sicurezza“.

Così, in vista dell’approvazione del programma del Comune di San Miniato per il 2021 e del Piano triennale delle opere pubbliche per il 2021-2023, la lista civica CambiaMenti ha presentato fin da ottobre un documento di proposte, “cercando – spiega la capogruppo Manola Guazzini – di interloquire su quella base con la giunta e con tutti i gruppi consiliari e infine definendo, su quella base, 18 emendamenti al Dup e 4 al Piano triennale delle opere pubbliche. Nessun altro e certamente non la giunta e i gruppi di maggioranza, hanno fatto un lavoro analogo”.

Per un’opposizione, quella di CambiaMenti, che “qualcuno si compiace di definire pregiudiziale” ma che “si è ancora una volta dimostrato estremamente concreto, propositivo, teso a ottenere, anche nel quadro di un’azione di governo che giudichiamo complessivamente insoddisfacente, il maggior numero di risultati concreti nell’interesse dei nostri concittadini, è stata invece l’amministrazione a rivelarsi inadeguata al confronto.

Dei nostri emendamenti al Dup ne sono stati approvati due: il primo chiede di realizzare per la Tosco romagnola un progetto coerente, da attuare con gradualità in tempi medi, per spostare volumi di traffico legati all’attraversamento dei centri abitati soprattutto da parte di mezzi pesanti su un asse viario più a Nord e la realizzazione di interventi parziali di messa in sicurezza che fossero compatibili con questo quadro generale. Il secondo propone di estendere a via Ensi gli interventi previsti di manutenzione e sistemazione stradale.

Sono invece state respinte, in modo del tutto incomprensibile, proposte come quella di prevedere un generale riassetto urbanistico della frazione di Ponte a Egola e in questo quadro il recupero delle aree delle concerie dismesse, secondo uno scadenziario che prevedeva entro giugno 2021 la definizione degli indirizzi e entro l’anno la realizzazione delle cartografie e l’apertura dii una fase di confronto con la consulta, le categorie sociali e la popolazione. O come quello che proponeva di riprendere in considerazione l’affidamento di uno studio di fattibilità sulla sede definitiva del liceo Marconi, partendo dal recupero dell’attuale sede storica e della sua area anche in funzione dell’indispensabile consolidamento del versante settentrionale della collina di San Miniato.

O come la proposta di definire un atto di indirizzo sulla programmazione degli insediamenti commerciali, che preveda l’esclusione di ulteriori insediamenti di grande distribuzione, la salvaguardia in tutte le frazioni di insediamenti commerciali di vicinato, la promozione della tipicità degli esercizi commerciali e del loro legame con le produzioni del territorio, la valorizzazione dei centri commerciali naturali esistenti. Ed è anche stata respinta la proposta centrale che avevamo formulato per quanto riguarda il Piano triennale delle Opere pubbliche: l’aggiunta al piano della realizzazione di una passerella ciclabile e pedonale sull’Egola tra Ponte a Egola e Molino d’Egola, in modo da realizzare una parte importante di quel percorso organico di piste ciclabili che era stato al centro anche del programma elettorale del Sindaco. Al di là della chiusura su questi temi, dalla lettura complessiva di questo documento abbiamo ricavato un’impressione di estrema genericità e di indisponibilità ad adottare un’ottica di programmazione capace di guardare verso il medio periodo e non solo verso la risposta alle emergenze che di volta in volta si presentano: tutto ciò ha motivato il nostro voto contrario.

Non ci ha stupito più che tanto il voto favorevole di Italia Viva, gruppo che si è costituito nel settembre per scelta di un consigliere eletto nella nostra lista. Avevamo ben visto i segni di un’attrazione fatale tra questo gruppo e il sindaco, anche al di là delle vicende nazionali che stanno portando a una divaricazione delle posizioni del Pd e di Iv. Sarebbe stato meglio evitare di perdere tutto il tempo che abbiamo perso per definire la collocazione consiliare di questo gruppo in vista di un rapporto chiaro e istituzionalmente corretto tra maggioranza e opposizione”.

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