Incuria e degrado al Botteghino: “Qui è periferia al quadrato” foto

La denuncia del circolo di Rifondazione Comunista di Pontedera dopo un sopralluogo al confine fra Pontedera e Montopoli

“Passeggiando per La Rotta ci si sente periferia a tutti gli effetti. Al Botteghino, poi, è periferia al quadrato”. È un’analisi impietosa quella che denuncia il circolo pontederese di Rifondazione Comunista in merito allo stato delle aree verdi della frazione.

“Abbiamo fatto due passi al parco fluviale, magnifica area verde di servizio alla frazione, ed anche negli altri giardini, come quelli in piazza Lazzeretti – dicono. – Il risultato è un colpo d’occhio su uno stato di cose davvero desolante, che pome in primo piano la necessità di riflettere su come il comune gestisce manutenzioni ordinarie e straordinarie di verde, giochi e strutture annesse”. Un piccolo viaggio fra panchine rotte e totalmente inutilizzabili, rifiuti sparsi, palizzate pericolanti, chiodi arrugginiti sporgenti, cestini divelti ed erba alta.

Al Botteghino, al confine con il comune di Montopoli, esiste una sola area verde, accanto a piazza Lazzeretti – racconta Sergio Capecchi, militante del Prc e residente della frazione – La palizzata è mezza crollata, tanto che i pezzi sono o a terra o penzolanti sopra le auto in sosta, con il rischio che ci cascino sopra. La percezione, poi, è di totale abbandono: considerando anche il parcheggio di fronte a via Nebbiai, di cinque panchine tre sono fuori uso”.

La denuncia poi si estende anche al parco fluviale, al quale si accede dalla strada che costeggia il fiume. “Qui ogni tanto cade un lampione, vengono gli addetti a toglierlo e non lo mette più nessuno – scrivono dal Prc – All’altezza del “fognone”, punto di scarico di molte case, la rete perimetrale è piena di buchi, con il rischio che qualcuno si faccia male”. Non migliora la situazione al parco fluviale, fra erba alta ed altre panchine divelte, “sdentate” o affogate nella verzura.

“Di fronte a tutto questo viene da chiedersi se la filosofia delle manutenzioni in appalto alle cooperative, sia funzionale – continuano. – A noi sembra che oltre generare lavoro a basso costo, non assicuri servizi efficienti alla popolazione, in un momento in cui le aree verdi, oltre ad essere fondamentali punti di socialità, sono un sostegno alla qualità della vita, anche in pandemia. Le zone rosse e arancioni finiranno, l’estate tornerà, e sarà importante stare all’aria aperta. E chi verrà qui a La Rotta troverà questo stato di cose”.

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