“Rimettere al centro dell’agenda politica i valori che ci animano”, il Pd di Santa Croce sull’Arno si racconta a Letta

Aperta la riflessione e consultazione degli iscritti come auspicato dal segretario

“Crediamo che il Paese abbia bisogno del Pd come forza di governo, ma non dobbiamo avere timore di stare anche all’opposizione. Il Partito Democratico, per essere credibile a iscritti, simpatizzanti ed elettori deve promuovere costantemente al suo interno un confronto sincero e democratico, anche tra le varie correnti, senza degenerare in battaglie che rappresenterebbero solo un danno per il partito stesso. Riconoscendosi nella figura del segretario nazionale, dobbiamo aprirci alla società e assumere un ruolo di stimolo e sintesi delle istanze territoriali, per diventare così il centro gravitazionale del campo progressista”. E’ la posizione del Partito Democratico di Santa Croce sull’Arno sul “nuovo corso” del Pd con Letta al timone.

“Il segretario Enrico Letta – spiega il Pd -, in seguito all’assemblea nazionale del Partito Democratico che lo ha eletto, ha messo in atto uno dei punti del suo programma: la consultazione degli iscritti. L’unione comunale del Pd di Santa Croce sull’Arno ha accolto con entusiasmo la proposta e, attraverso due assemblee e l’invio di documenti degli stessi iscritti, ha risposto ai punti proposti nel documento inviato dal partito nazionale.

La pandemia che ci affligge da più di un anno e la crisi della politica di cui siamo tutti testimoni, ci mettono davanti sia ad un mondo nuovo, con nuove problematiche e nuove opportunità, che alla necessità di pensare ad una diversa gestione del partito. Riteniamo che gli aspetti della sostenibilità ambientale e un rafforzamento del sistema sanitario pubblico siano imprescindibili. Una revisione delle competenze tra Stato centrale e Regioni è, evidentemente, una priorità, i fatti di questo ultimo anno ce lo dicono in maniera impietosa. Il Pd dovrà farsi carico di promuovere in tutte le sedi una politica che favorisca una nuova cultura ambientale che veda la cura dell’ambiente come fulcro di ogni sviluppo umano. Le infrastrutture materiali e immateriali devono essere ripensate per la salvaguardia dell’ambiente e per l’incremento di nuovi posti di lavoro.

Ricerca e innovazione tecnologica dovranno essere pensati come sintesi tra economia, innovazione ed ecologia e la politica dovrà assolvere al ruolo di guida dei processi basati sull’equità fiscale e la giustizia sociale, creando le condizioni per la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese. La politica estera dell’Italia deve avere l’Europa come riferimento di appartenenza e la transizione verso gli Stati Uniti d’Europa per poter davvero competere con gli Usa, la Cina e la Russia.

Per parlare dell’Europa di domani, è necessario aprire una conferenza su questo tema. Ci aspettiamo che il Pd metta la questione di genere al centro della sua agenda politica non solo nella vita di partito ma anche nella società che ha bisogno di avere servizi che diano la possibilità a donne e uomini di competere ‘ad armi pari’. Il Pd deve definire con chiarezza le proprie posizioni politiche, anche se radicali, per evidenziare i suoi valori fondativi, per questo apprezziamo che il segretario nazionale abbia riproposto il tema dello Ius soli, che dovrà diventare uno dei punti fermi della nostra proposta politica.

Un punto importante della nostra discussione ha riguardato anche la scuola di domani. Gli eventi recenti hanno sottolineato, laddove ce ne fosse bisogno, la centralità del tema. La scuola di domani deve fare tesoro delle esperienze: maggiore digitalizzazione, si, ma anche maggiore importanza alla socializzazione. Non dobbiamo dimenticare l’importanza della cultura umanistica ma dobbiamo rafforzare quella scientifica, il divario tra mondo della scuola e mondo del lavoro deve essere colmato. Perché tutto questo sia davvero possibile, gli spazi ed i tempi della scuola vanno rivisti ed ampliati. Solo nella scuola sarà possibile combattere le disuguaglianze e creare una cultura che metta la persona ed i valori al centro.

Il nostro dibattito interno ha messo in evidenza, in modo imprescindibile, che abbiamo la necessità di rimettere al centro dell’agenda politica i valori che ci animano senza i quali rischiamo di essere un corpo senz’anima: attuare i diritti di cittadinanza attraverso le leggi necessarie, valorizzare le diversità che sono fonte di arricchimento e non di impoverimento, praticare la lotta alle mafie e ai paradisi fiscali, combattere le disparità sociali anche rafforzando e disciplinando i redditi di assistenza statale per gli indigenti, favorire la parità di genere anche attraverso il contributo della Conferenza delle Donne Democratiche, non perdere di vista i giovani e la loro formazione anche politica, facilitare i passaggi generazionali, per esempio all’interno della Pubblica amministrazione che necessita di esperienza ma anche di nuove competenze. Il lavoro e il diritto dei lavoratori ci impegnano come comunità politica, rimane lo strumento ed unica via per ogni realizzazione personale e crescita collettiva”.

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