Primo Maggio, sinistra in piazza a Santa Croce contro le mafie e per il lavoro e l’ambiente






I manifestanti: “Non è la festa dei lavoratori, è il giorno in cui cominciare a lottare”
Primo Maggio a Santa Croce sull’Arno contro la mafia e la corruzione, per il lavoro, la salute e l’ambiente.
A organizzare la manifestazione per protestare contro le implicazioni politiche nell’inchiesta della Dda il Comitato 27 febbraio – No Draghi (Partito comunista, Patria socialista, Associazione e rivista Cumpanis, Associazione politica M-48, Spread.it, Rivista politica Gramsci Oggi, Movimento per la rinascita del Pci, Circolo Culturale Proletario)
In una quarantina sono scesi in piazza per far sentire le ragioni della protesta. Ad aprire la giornata il segretario regionale del Pc, Francesco Sale: “È un Primo maggio di lotta contro le mafie e per l’ambiente. La battaglia che portiamo avanti è in difesa del lavoro, contro la mafia e a favore dell’ambiente. Dove la mafia si infiltra si pongono a rischio posti di lavoro e ambiente”.
“Una festa triste quella di oggi. – aggiunge Daniele Caneschi – Un anno tremendo per ovvi motivi, in cui il lavoro è statoto distrutto, governi si sono azzuffati, in cui gli aiuti sono sempre stati per l’imprenditoria, mentre la parola disoccupazione non compare mai. Un anno di divisione netta fra chi non lavora e chi gode di ciò che ha accumulato. Dove le regioni ricche fanno 150mila vaccini su 300mila fatti in Italia in quel giorno. Non ci dicono dove ci si ammala. Mentre il 90 per cento degli esuberi sono donne. È un anno tremendo in cui anche le divisioni della sinistra sono evidenti, una sinistra finta che fa i governi con la Lega”.
“Un anno triste – prosegue – anche per il nostro panorama locale. Il Primo maggio era una festa nel nostro comprensorio e oggi si nasconde. Una terra a cui è stato fatto un guaio enorme. Penso a chi ha fatto un mutuo, i sacrifici di una vita per ritrovarsi accanto a queste discariche abusive. Il peccato è non vedere il resto della sinistra qui. Le persone si vergognano o che hanno paura. Perché fa paura uscire da questa logica che da anni fa favori ai padroni, restituendo luoghi invivibili, paesi deserti. Non è quindi una festa dei lavoratori. È il giorno in cui iniziare a lottare“.
Sul palco anche Andrea Cammilli del Pmli di Fucecchio: “Non possiamo ancora accettare il ricatto fra salute e lavoro. Una vicenda che ha portato avanti tutto il marcio del Pd. La sindaca di Santa Croce ha fatto solo l’interesse dei padroni. Persone, anche, come Ledo Gori. Gente che chiedeva di “levare dal cazzo” chi cercava di controllare la situazione ambientale. Ora tutti si scandalizzano. Eppure queste non sono mele marce. Serve cambiare radicalmente un sistema economico. Tutto ciò che si riesce a strappare al capitalismo”.
Chiude ancora Francesco Sale: “Sabato – dice – abbiamo partecipato all’assemblea No Keu. Una realtà che lotta per la salute e la ptoetezikne dell’ambiente. 8000 tonnellate sotto quella strada. Ma si parla di 200mila tonnellate l’anno. In questo momento gli amici della Festa Rossa di Lari fanno lo stesso contro la discarica Grillaia in Valdera. Ma ricordo che c’è una discussione in corso anche su scorie nucleari da stoccare in siti nel senese. Queste situazioni e la questione santacrocese non sono scollegati”.
“Questo del Cuoio è un comparto da 6mila persone – prosegue Sale – Un comparto in cui anche senza questo scandalo lo sblocco dei licenziamenti potrebbe portare ad una bomba sociale. Di fronte a questo scenario cosa fa la politica nella Regione? Balbettano e scaricano il barile. La narrazione è: non è colpa di nessuno. Noi non dobbiamo permettergli di fare questo. Lanciano i tavoli per la legalità… son tutte cazzate. Certo auspichiamo che i giudici lavorino. Ma non serve aspettare la magistratura per capire le colpe politiche di un partito che ha costruito un sistema di collusione, marcio. Certi imprenditori, lo vediamo in questi giorni, pagavano le campagne elettorali. Un emendamento è stato scritto da un consulente legale dell assoconciatori, con norme gravemente lesive della salute e dell’ambiente. I signori firmatari sono Pieroni, Sostegni, Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo. Che oggi dicono di non aver capito…”.
“A noi non interessa se lo sapevano – conclude Sale – Nella migliore delle ipotesi è gente inadatta. Nella peggiore aspettiamo la magistratura. In ogni casa devono andare a casa. Si devono dimettere. Come si deve dimettere la signora inquilina di questo palazzo qua dietro. Questa gente ci chiedeva il voto utile sennò vinceva la destra. Questa gente è uguale alla destra. La destra che in questi giorni attacca le persone ma non denuncia il sistema affaristico e marcio, una politica diventata teatro e show business”.
“Facciamo nostre – conclude – le proposte dei sindacati sull’unificazione dei depuratori. Ma aggiungiamo che siccome la salute e l’ambiente sono diritti, anche se costano e serve un intervento pubblico. Il privato non sa gestire la situazione perché dell’interesse pubblico se ne fotte”.