Nuovo sistema di calcolo della Tari, la Lega di San Miniato: “Senza aiuti Covid sarebbe stata stangata”

J'accuse del partito locale: "i sindaci hanno il dovere di esprimere il loro forte dissenso nei confronti della nuova procedura"

Tari a San Miniato, insorge la Lega. Che mette in guardia sul nuovo sistema di calcolo e su possibili aumenti sensibili a partire dal prossimo anno.

“Il 2021 – scrive il partito locale – è l’anno nel quale è entrato in funzione a pieno regime il nuovo sistema per calcolare la tassa sui rifiuti, comunemente nota come Tari. Il nuovo sistema di calcolo prende le mosse da una disposizione nazionale, la legge 27 dicembre 2017 numero 205, cioè la legge finanziaria del 2018 varata dal governo Gentiloni, che all’articolo 1 comma 527 in dieci righe rivoluziona in peggio la materia della determinazione della Tari. Per comprendere il pessimo cambio di passo che questa legge ha comportato bastano alcuni dati che riguardano il Comune di San Miniato. Nel 2019, ultimo anno in cui la Tari è stata calcolata con la vecchia maniera, l’ammontare complessivo che tutti gli utenti del Comune hanno dovuto pagare a Geofor fu di 5,2 milioni di euro e i soggetti che intervennero nella definizione e nel calcolo del tributo furono due, Geofor e il Comune di San Miniato. Nel 2021 primo anno di completa applicazione del nuovo sistema, l’importo da pagare – a parità di servizi – sale a 5,9 milioni, con un aumento di oltre il 10 per cento, e i soggetti che intervengono nella procedura di calcolo e definizione del tributo sono ben 5, l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (la nuova invenzione chiamata Arera), l’ente di governo dell’ambito territoriale ottimale (cioè l’Ato), Geofor, ora controllata dalla spa pubblica Retiambiente e infine il Comune a cui però, a differenza di prima, è grandemente ridimensionato il potere d’intervento”.

“La “innovativa” procedura scaturita dalla legge finanziaria del 2018 quindi – spiega la Lega – ha avuto gli effetti di complicare all’inverosimile il calcolo della Tari – i soggetti che intervengono in partita sono cinque anziché due e la procedura di calcolo è complessa quasi come una matrice matematica -, di aumentare sensibilmente il tributo a carico degli utenti, ed infine ha quasi annullato la possibilità di controllo e intervento sulla definizione dell’importo che i cittadini possono svolgere tramite i rispettivi Comuni.  Quest’anno le utenze domestiche e non domestiche hanno avuto la fortuna che causa Covid il governo nazionale per sovvenire alle difficoltà economiche di cittadini e imprese ha erogato a tutti i Comuni italiani somme importanti per abbattere la Tari, con la conseguenza che l’inasprimento del tributo causato dal nuovo sistema di calcolo sarà per quest’anno annullato. Ciò non potrà ripetersi in futuro, e quindi come tutte le “rivoluzioni” annunciate in passato nel settore dei rifiuti anche la “rivoluzione” Arera porterà ad un forte aumento del costo del servizio gestione rifiuti urbani senza nessuna garanzia di aumento di efficienza”.

“Se a questa già grave situazione dovuta al nuovo sistema di calcolo – prosegue la Lega – si somma il fatto che l’ultimo bilancio della Geofor ha fatto registrare una perdita di 2,7 milioni di euro e un peggioramento del servizio raccolta rifiuti, possiamo dire, parafrasando il titolo di un famoso film, che il 2021 per la Tari non sarà una ottima annata. A fronte di tale incredibile e onerosa burocratizzazione imposta dalla legge finanziaria del 2018 i sindaci hanno il dovere di esprimere il loro forte dissenso nei confronti di tale procedura, per promuovere e avviare un confronto a livello nazionale che porti a modificare questa incresciosa situazione. Molti sindaci lo hanno già fatto, altri si sono semplicisticamente cullati sulla temporanea pausa concessa dai contributi Covid erogati dallo Stato evitando di prendere posizione in difesa dei contribuenti”.

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