Piani pluriennali e meno incarichi diretti, la ricetta delle Opposizioni per il personale

Un documento presentato in consiglio comunale da CambiaMenti è stata approvata da tutti, eccetto la maggioranza

“E’ necessario un raffronto dei costi dei servizi gestiti internamente con quelli delegati a gestione esterna che tenga conto del rapporto tra qualità e prezzo”. E’ uno dei bisogni sollevati da Manola Guazzini, Roberto Ferraro, Michele Altini e Matteo Squicciarini dei gruppi consiliari di San Miniato CambiaMenti, Lega per Salvini, Forza Italia e Italia Viva.

Poi, dicono i consiglieri, “E’ necessario impostare un piano pluriennale di sviluppo del fabbisogno e formazione del personale del Comune che punti, in prospettiva, a far fronte alle più evidenti carenze di figure professionali. E’ necessario presentare un piano pluriennale per il potenziamento di settori in evidente sofferenza rispetto ai bisogni, come quello della polizia municipale e programmare ogni anno, in occasione del bilancio preventivo, procedure concorsuali tali da garantire l’immediata copertura dei posti che si renderanno vacanti. E’ opportuno limitare all’indispensabile le assunzioni ‘speciali’ e gli incarichi diretti senza pubblico concorso se si vogliono motivare e sviluppare al meglio le risorse già presenti nella struttura comunale le quali – è bene non dimenticarlo – rappresentano investimenti passati e una ricchezza per il futuro”.

La discussione nasce da una mozione presentata in consiglio comunale dal gruppo consiliare CambiaMenti sulla gestione del personale del Comune di San Miniato e “le evidenti problematiche del settore” che, dicono i consiglieri, “ha toccato dei nervi scoperti, considerato il comportamento tenuto dai consiglieri di maggioranza. Nonostante il documento fosse rappresentativo di una realtà difficilmente contestabile ma anche propositivo per uscire da una impasse che perdura da anni, è stato approvato, oltre che dal gruppo consiliare di CambiaMenti, dai gruppi consiliari di Lega, Forza Italia e Italia Viva, ma non dai gruppi di maggioranza, la cui Amministrazione di riferimento è la sola responsabile delle evidenti difficoltà del settore.

Molte persone oramai si rendono conto che non si sta garantendo pienamente l’efficienza della macchina comunale né l’adeguamento del suo patrimonio umano e professionale alle nuove esigenze che stanno emergendo quotidianamente. Molti cittadini si rendono conto che sarebbe necessario potenziare alcuni settori operativi, a cominciare dalla polizia municipale, per garantire in ogni ambito il rispetto dei regolamenti comunali, celerità, efficacia e un controllo del territorio adeguato e che sarebbe opportuno riportare all’interno del Comune o sotto la sua capacità di indirizzo moltissime competenze che sono state esternalizzate e decentrate, finendo con l’allontanare da una reale possibilità di controllo e di interlocuzione da parte dei cittadini, settori fondamentali della attività comunale, ma anche di attività come  la sanità, la gestione dei rifiuti e l’approvvigionamento idrico, settori questi ultimi per i quali non è più possibile consentire al sindaco e ai vertici dell’amministrazione comunale far ripetere la comoda frase ‘non è di mia competenza’.

Quando si fanno trascorrere tempi eccessivi tra il pensionamento di un dipendente e l’espletamento delle procedure concorsuali necessarie per ricoprire un posto resosi vacante è evidente che ‘programmazione’ è una parola dal significato del tutto sconosciuto. Lungaggini e incertezze che non si riscontrano invece quando si deve assumere personale senza ricorrere a pubblici concorsi ma con incarichi diretti di collaborazione con il Sindaco e con la Giunta, pratica quest’ultima molto ‘comoda’ ma che certo non aiuta a valorizzare e incoraggiare le risorse umane già presenti nella macchina comunale. Che il personale non si senta particolarmente valorizzato lo dimostrano le richieste di trasferimento in altri enti o addirittura la interruzione anticipata di rapporti nati come fiduciari. Forse questi sono anche i motivi per i quali per ben due volte in due anni le Rappresentanze Sindacali Aziendali del Comune hanno sentito la necessità di ricorrere ai gruppi consiliari anche di opposizione, per avere ascolto e le risposte non ottenute dall’amministrazione comunale”.

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