Vicenda keu, Torselli (FdI): “Chi si rifiuta di parlare?”

"Spiace constatare che la Sinistra, da sempre attenta nel dare patenti di democrazia agli altri, si dimostri così omertosa"

“Grazie alla trasmissione di Massimo Giletti, sono stati puntati nuovamente i riflettori sull’inchiesta Keu. Una vicenda vergognosa, che vede una commistione pericolosa tra politica, mondo dell’imprenditoria e organizzazioni mafiose“. Lo dice Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale toscano. Torselli si chiede “come sia possibile che di fronte a un’accusa tanto grave il sindaco non si sia autosospeso. Eugenio Giani, Andrea Pieroni, Monia Monni e Giulia Deidda hanno dato una pessima immagine della nostra amata Toscana”.

“La puntata della trasmissione di Giletti – spiega il capogruppo – ha raccontato ciò che denunciamo da mesi. Dai finanziamenti dei conciatori al governatore Giani durante l’ultima campagna elettorale, alle squallide vicende attorno al cosiddetto ‘emendamento keu’ che passò in consiglio regionale proprio quando Giani ne era presidente.

Abbiamo appreso, però, qualcosa di nuovo. Giletti ha affermato che ci sarebbero dei politici toscani che non vogliono parlare della vicenda. Vorremmo conoscere i nomi e i cognomi di questi politici. Chi è che si rifiuta di raccontare i fatti? Qui sono in gioco le vite di centinaia di toscani e la tutela del nostro ambiente. Se abbiamo imparato qualcosa dalla lotta alla mafia, è che si combatte iniziando a condividere le informazioni, non nascondendo problemi e fatti.

Spiace constatare che la Sinistra, da sempre attenta nel dare patenti di democrazia agli altri, si dimostri così omertosa. Non lasceremo che il Pd faccia calare un silenzio vergognoso su tutta questa storia. E’ stato imbarazzante vedere i silenzi di Giani. Sarebbe giunto il momento che il governatore avesse il coraggio di parlare anziché discutere continuamente di pericolo fascista.

Atteggiamento a dir poco scandaloso quello del sindaco Deidda, che di fronte alle domande puntuali del giornalista, non ha risposto a lui e ai toscani ma gli ha chiesto cortesemente di andarsene dal Comune che, fino a prova contraria, è la casa di tutti i cittadini e non la sua residenza personale”.

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