Lambertucci: “Politica sia credibile mentre arrivano i fondi Pnrr”

"Prediamo consapevolezza della realtà e smettiamo di sottovalutare il fenomeno. Questi soldi fanno gola ai sottomarini della criminalità molto organizzata"

“Occorre che la politica in primis sia credibile, che non abbia macchie o scheletri nell’armadio, che sia limpida e cristallina, che abbia la forza di contrastare criminalità e mafie così come occorre che tutti abbandoniamo la paura. Prediamo consapevolezza della realtà e smettiamo di sottovalutare il fenomeno, perché siamo bravissimi a celebrare nei giorni in cui si devono celebrare le gradi vittime della mafia ma poi, nell’impegno quotidiano, su un fronte così importante di impegno civile, mi pare che la pressione nel Paese contro il fenomeno mafioso o corruttivo si sia un po’ abbassata”. Il parere è di Alessandro Lambertucci, consigliere comunale a Santa Croce sull’Arno.

Il capogruppo di Per un’altra Santa Croce è preoccupato perché “Abbiamo a Santa Croce, come nell’intero Comprensorio del Cuoio, un grande problema ed è quello della credibilità della politica in questo preciso momento storico in cui arriveranno ingenti fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fondi che rappresentano un grande vantaggio per questo Paese.

Nei giorni scorsi il presidente Draghi ha lanciato l’allarme sulle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nella spesa del Pnrr oltre all’auspicio che queste risorse siano spese nel modo migliore e onestamente. Credo che parlare di incorruttibilità nella gestione delle risorse che verranno dai soldi del Recovery Fund contro tutte le zone grigie e opacità sia troppo generico e non basti, soprattutto in Toscana, e soprattutto dopo le varie inchieste giudiziarie che si sono succedute proprio sul nostro territorio. Credo che si debba far uso pubblicamente di una parola che ha un valore ben più forte e questa è solo la parola mafia o mafie.

C’è infatti una mafia che continua a esprimersi, soprattutto in alcune parti del territorio nazionale, nei modi tradizionali attraverso la corruzione o lo spaccio internazionale di droga ma c’è anche una mafia importante che è diventata invisibile agli occhi e che si è fusa con la società civile, che è entrata nei grandi consigli di amministrazione, nelle banche, nella politica, nelle istituzioni, nei governi del territorio e questa mafia è un sottomarino. Non la si vede perché il suo scopo è proprio quello di non farsi vedere, di agire nell’ombra.

Però siamo in un momento storico importante che non possiamo sottovalutare e non serve limitarci a richiami solo morali contro la criminalità in generale perché stanno per arrivare 43 miliardi di euro dal Recovery Fund soltanto per la scelta ambientale. Sono un mare di denaro e su questo mare di denaro possiamo immaginare che le grandi organizzazioni criminali cercheranno in ogni modo di mettere le mani. E’ evidente che questi soldi fanno gola a tutti i sottomarini della criminalità molto organizzata che sono pronti ad andare all’attacco di questo tesoro soprattutto in un territorio locale e regionale come il nostro dove, ormai, la presenza della mafia non è più un tabù”.

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