Aquarno, per il Psi: “Il nuovo management sta impegnandosi nella direzione auspicata”

Nel segno di "legalità, trasparenza e rispetto dell'ambiente". Il comparto conciario "deve essere salvaguardato e aiutato a uscire da una situazione di difficoltà"

“Al nuovo consiglio di amministrazione di Aquarno è stato richiesto, in questi sette mesi dal suo insediamento, un nuovo corso improntato alla legalità e trasparenza a sostegno dello sviluppo delle imprese e alla salvaguardia dell’ambiente in termini di ‘acque, aria e terreni’. Sottolineiamo che, pur nella drammatica situazione anche dovuta alla pandemia, il nuovo management sta impegnandosi nella direzione auspicata. La buona politica, gli amministratori pubblici, i sindaci e gli imprenditori del Distretto del Cuoio con le loro associazioni devono dare un contributo decisivo affinché il nuovo percorso non deragli”.

Lo sostengono il segretario Psi della provincia di Pisa Carlo Sorrente e la segreteria intervenendo sulla questione dell’emergenza ambiente in Toscana, non solo legata al keu. “Le dichiarazioni – spiegano -, gli atti delle autorità pubbliche, Dia, Noe, magistratura inquirente, prefetti e Regione Toscana evidenziano una emergenza drammatica”. Sia perché “la Toscana è un territorio in cui sono presenti importanti infiltrazioni mafiose che trovano un campo fertile per vaste azioni economiche nel settore dei rifiuti, del movimento terra, nelle attività legate all’edilizia e nei traffici di droghe pesanti quali cocaina e metamfetamine” ma anche perché “al trattamento dei rifiuti conciari sono legati vari episodi di inquinamento di ampi territori.

La Regione Toscana, insieme ad Arpat alla Dia e al Noe, sta svolgendo indagini istruttorie finalizzate all’individuazione dei soggetti responsabili della potenziale contaminazione delle matrici ambientali nei primi 13 siti individuati nel corso delle indagini. Nel decreto di conclusione di una di queste indagini, la Regione Toscana ha individuato come responsabili le ditte che hanno trattato il keu, quelle che lo hanno trasportato e chi lo ha utilizzato per opere stradali ed edilizie ma anche il sistema di trattamento del consorzio Aquarno per il 96% proprietà privata dei conciatori e per il 4% di proprietà pubblica dei comuni di Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, Fucecchio e il Consorzio Depuratore di totale proprietà dei conciatori della riva destra dell’Arno. Dalle dichiarazioni degli organi di Stato emerge la necessità di estendere a ulteriori località le indagini.

Il comparto conciario rappresenta una eccellenza industriale, deve essere salvaguardata ed aiutata ad uscire da una situazione di difficoltà concomitante con una crisi economica creata dal Covid, garantendo l’occupazione di decine di migliaia di addetti. Il governo e la Regione devono destinare importanti risorse a favore di progetti d’investimento nel distretto del cuoio in grado di aumentarne la competitività, nel rispetto delle leggi sull’ambiente con vigilando la qualità della spesa pubblica. Il sostegno all’innovazione deve essere accompagnato da un’iniziativa per rideterminare le condizioni di compatibilità ambientale del comparto conciario. Alcuni provvedimenti sono da attivare rapidamente per rendere più difficile il ripetersi di episodi gravi come quelli evidenziati dalle ultime inchieste”.

Il Psi suggerisce, a tal proposito, “un piano regionale per il trattamento dei rifiuti speciali e nocivi a costi sostenibili per le imprese ma che contemporaneamente garantiscano ai cittadini, nel loro legittimo diritto alla salute, un maggiore e diretto impegno pubblico, semplificando quello che è apparso all’opinione pubblica un inefficiente e costoso schema di ‘scatole cinesi’. E, poi, il potenziamento con nuove risorse umane e strumentali di Arpat per operare in piena indipendenza nel individuare emergenze ambientali tanto più se causate da comportamenti illegali e la definizione di un protocollo di legalità nelle forme previste dal codice dei contratti pubblici fra imprese, comuni e i loro consorzi con la Prefettura, volto a contrastare infiltrazioni mafiose direttamente o in maniera indotta nell’imprese o in società controllate”.

 

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