“A più di un anno dallo scandalo Keu, non è successo niente”: il senatore Dessì arriva a Santa Croce sull’Arno foto

Per il Partito Comunista c'è "un sistema politico e un modo di amministrare la cosa pubblica che è malato”

L’obiettivo è non spegnere i riflettori. Tenere alta l’attenzione su uno scandalo “che nasce da un sistema di potere clientelare” e che rischia di “mettere in serio pericolo la tenuta del sistema conciario”. A dirlo sono gli esponenti del Partito Comunista, tornati in piazza del Popolo a Santa Croce sull’Arno questa mattina, 28 maggio, a più di un anno dalla prima manifestazione sotto le finestre del municipio dell’1 maggio 2021, una manciata di giorni dopo lo scoppio dello scandalo Keu sullo smaltimento illecito dei rifiuti conciari. Con loro anche il senatore Pc Emanuele Dessì, arrivato nel comprensorio nell’ambito di un viaggio istituzionale in Toscana insieme al segretario regionale Francesco Sale.

“A più di un anno dalla scandalo – esordisce Sale – non è successo assolutamente niente. Anzi, da parte degli amministratori locali c’è la volontà di insabbiare il più possibile, riducendo quanto successo all’errore di qualche mela marcia che getta discredito sugli altri. Noi pensiamo invece che lo scandalo sia frutto di un sistema politico e di un modo di amministrare la cosa pubblica che è malato”. Un giudizio “esclusivamente politico – precisa il segretario regionale – senza entrare nel merito dal punto di vista giudiziario”. Quanto basta, però, per tornare a chiedere le dimissioni della sindaca Giulia Deidda, “che in più di un anno non ha ancora pronunciato una parola ai propri cittadini su questa storia. Senza dimenticare – ha aggiunto Sale – il consigliere Andrea Pieroni e tutti gli esponenti regionali che si sono spesi per far passare il famoso emendamento”.

A preoccupare gli esponenti del Partito Comunista, però, c’è anche la percezione dello scandalo solo dal punto di vista ambientale. “Il danno ambientale c’è ed è grave – dice il segretario – ma siamo anche preoccupati per la tenuta di un sistema produttivo dove lavorano direttamente 9mila addetti e da cui dipende il futuro di questo territorio. Perché la tendenza alla delocalizzazione esiste anche in questo settore, dove gli imprenditori mandano sempre più spesso le nostre maestranze all’estero a insegnare come si lavora. Fino a quando il Pci governava questo territorio, invece, si era riusciti a conciliare la tutela del lavoro con le questioni ambientali”.

Da qui l’appello alle istituzioni, dallo Stato centrale fino agli enti locali, affinché “tornino a fare il proprio dovere: perché se la depurazione costa – ha detto Sale – allora bisogna che sia lo Stato a occuparsene, perché l’imprenditoria di questa zona ha dimostrato di non essere capace”.

“La possibilità di trasformare in inerti gli scarti delle lavorazioni industriali – ha detto il senatore Dessì – ha dato vita a un sistema che può essere infiltrato dalla criminalità, pronta a chiudere il cerchio di un sistema vizioso e per niente virtuoso. Un sistema nel quale la politica ottiene i fondi per le campagne elettorali e la criminalità può operare senza essere disturbata”. Un sistema “blindato” secondo il senatore, sordo alle critiche, agli attacchi giudiziari e agli strumenti di discussione democratica. “In qualunque altro Paese la sindaca si sarebbe subito dimessa, anche per dare un segnale – ha aggiunto – perché le parole delle intercettazioni sono come pietre. Invece non è più neanche una questione di soldi e di poltrone, ma piuttosto un problema di atteggiamento, il cui unico obiettivo è la conservazione del potere attraverso un sistema clientelare. Un meccanismo blindato che funziona a tutti i livelli, a cominciare da quello centrale, dove spesso non otteniamo risposte alle nostre interrogazioni”.

Sotto accusa, infine, anche alcune iniziative e associazioni che si stanno occupando dello scandalo Keu pur avendo tra i propri fondatori noti esponenti del Pd locale e in generale delle forze che hanno governato il comprensorio negli ultimi decenni. “Di fatto recitano le stesse parti in tragedia – ha aggiunto il senatore – con l’unico scopo di far passare l’idea che tutto dipenda da poche mele marce”.

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