“Scarsa comunicazione anche all’interno della maggioranza e ruolo dei consiglieri svilito”, il Consiglio secondo le minoranze foto

L’appello agli assenti: “Prendete atto delle condizioni interne”. Ai presidenti delle commissioni: “Siate propositivi, non aspettate l’imboccata”

Superficialità, scarsa comunicazione e soprattutto il ruolo dei consiglieri ridotto a mera ratifica delle decisioni già prese in giunta: questo è il quadro tratteggiato dai gruppi di minoranza che siedono in consiglio comunale a Montopoli Valdarno oggi (17 giugno), dopo la sospensione della seduta di due giorni fa per assenza dei consiglieri della maggioranza (leggi qui). Una netta bocciatura da parte delle opposizioni che puntano il dito contro la mancanza di dialogo e di confronto, tanto tra forze politiche quanto con le consulte di frazione.

“All’ultimo consiglio hanno toccato il fondo – dice Massimo Tesi del gruppo Centrodestra per Montopoli -. Questa volta anche la maggioranza si è sentita svilita e svuotata del proprio compito”. Della stessa opinione tutti gli altri componenti della minoranza presenti: Silvia Squarcini e Lara Reali della Lega e Maria Vanni di Progetto Insieme. Nessun intento di leggere qualche disegno politico tra le righe, solo “superficialità e malgoverno”. A dare spiegazioni su quanto è accaduto, sostengono i consiglieri di minoranza, dovranno essere semmai il sindaco e la sua maggioranza in consiglio comunale.

Le minoranze si limitano a commentare la gestione degli organi consiliari e si concentrano sulle modalità di comunicazione. “Quello che è successo il 15 giugno – ha detto Squarcini – è la palese espressione di una mancata comunicazione tra i membri della maggioranza. Questa scarsa comunicazione la riscontriamo anche nei rapporti con le consulte e con le altre forze politiche, ed è un rimprovero che sempre più spesso viene mosso nei confronti dell’amministrazione”. Poi Squarcini prosegue sulla convocazione della seduta del 15 giugno: “È un esempio della sufficienza con cui trattano il nostro mandato – sostiene -: la variazione al documento unico di programmazione (riguardante i finanziamenti per la scuola di Marti, ndr) ci è stata mandata poco più di 24 ore prima con degli allegati che la maggior parte dei consiglieri non riusciva nemmeno ad aprire. Ho chiesto gli allegati in un formato diverso, ma arrivata alla sera non avevo ricevuto ancora nulla”. Non avendo né il tempo né il modo di leggere i documenti “il compito dei consiglieri si riduce a deliberare quello che viene deciso in giunta”.

L’uscita della minoranza dal consiglio comunale è spiegata come un atto di protesta perché “il sindaco deve imparare a dialogare con la propria maggioranza prima ancora di pretendere collaborazione da parte nostra”. A queste parole di Squarcini fa eco Maria Vanni, che aggiunge: “Non è corretto che una minoranza approvi un documento gestito dalla maggioranza in tutto il suo percorso – e ancora -. Quando Capecchi richiama la responsabilità della minoranza dovrebbe ricordarsi che un buon rapporto si costruisce con il dialogo. Quando siamo in difficoltà noi siamo i primi ad ammettere i nostri limiti: Capecchi avrebbe potuto chiedere, in consiglio comunale, un atto di responsabilità alle minoranze. Io probabilmente sarei rimasta in aula, ma non si dice il giorno dopo, si mette a verbale in consiglio comunale”.

Vanni poi rivolge un appello ai presidenti delle commissioni, il luogo deputato a discutere e prendere le decisioni: “Il loro ruolo deve essere propositivo – ribadisce la capogruppo di Progetto insieme -, non devono aspettare l’imboccata dall’amministrazione. Possono riunire le commissioni in maniera autonoma”. L’invito per i consiglieri assenti della maggioranza, invece, è quello di “prendere atto, se ci sono, di certe condizioni interne a un gruppo politico che non stanno bene all’individuo. In un gruppo se ci sono delle storture si cerca di risolverle dall’interno, ma arrivati a un certo punto il mandato è anche individuale”.

Sullo sfondo di tutti gli interventi la questione della scuola di Marti. Sempre nell’ottica di una comunicazione carente e male organizzata, Tesi lamenta l’aggiunta del punto all’ordine del giorno all’ultimo momento: “Abbiamo fatto la conferenza dei capigruppo lunedì – spiega – e il martedì per il mercoledì hanno aggiunto un nuovo punto. In condizioni d’urgenza è previsto, ma questo non era il caso”. Andando più nello specifico della questione, dice Squarcini: “Ci siamo trovati a dover approvare questa variazione al Dup su cifre calate dal nulla. Si parlava di 900mila euro all’inizio, mentre ora che stiamo ancora aspettando il progetto esecutivo vediamo numeri che superano abbondantemente il milione di euro”. Alla consigliera Vanni, invece, preme ricordare che “La scuola è chiusa da un anno. Responsabilità vuol dire attivare le procedure per riaprirla nel più breve tempo possibile e non inserire il punto all’ordine del giorno all’ultimo minuto. È inutile che ora si provi ad addossare la responsabilità nei confronti dei martigiani alle minoranze che hanno abbandonato il consiglio”.

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