“Locali non a norma”, così il centro medico di Ponte a Egola potrebbe andare nella zona industriale di via Romaiano

Una mozione dei gruppi di opposizione chiede un impegno a sindaco e giunta per non decentrare il servizio

“Sostenere l’Associazione che gestisce il Centro Medico nella trattativa col proprietario dei locali per arrivare, se possibile, a uno sblocco della questione della messa a norma” e, in caso di esito non positivo della trattativa, “ad aiutare l’Associazione nel reperimento di locali idonei, accessibili e congrui dal punto di vista dell’affitto nel centro di Ponte a Egola, valutando anche eventualmente la sede dell’attuale distretto, in cui sarebbe comunque necessario l’abbattimento delle barriere architettoniche, o l’ex sede dei vigili urbani in via Ferrari, che avrebbe necessità di qualche adeguamento. Si tratterebbe in entrambi i casi di locali fin qui di utilizzazione pubblica, per i quali l’Associazione potrebbe garantire il pagamento di un canone d’affitto congruo rispetto ai costi del mercato, a differenza di quanto avviene spesso in altri casi di concessione di beni pubblici”. Con questa mozione, da presentare al prossimo consiglio comunale, Manola Guazzini per la lista civica CambiaMenti, Roberto Ferraro per la Lega Salvini Premier e Michele Altini di Forza Italia impegnano il sindaco e la giunta ad agevolare una soluzione alla questione del centro medico di Ponte a Egola di San Miniato.

Lo fanno visto che “già in passato si è discusso in consiglio comunale delle vicende del Centro Medico si via Giordano Bruno a Ponte a Egola che ha funzionato sin dal 1998, garantendo oltre alla normale attività ambulatoriale, un servizio di prenotazioni e alcune prestazioni specialistiche e infermieristiche, e venendo così a costituire un importante punto di riferimento per la cittadinanza, nel momento in cui esso rischiava di venir meno, nei primi mesi del 2020, a causa del pensionamento di alcuni medici”.

Quando, ricordano, “nonostante l’amministrazione comunale avesse deciso di non praticare la strada, che pure era stata proposta, della stipulazione di una convenzione, grazie alla mobilitazione dei cittadini, alla pressione della popolazione e alla disponibilità di alcuni professionisti, la situazione di crisi è stata superata, tanto è vero che sono state potenziate le prestazioni di tipo specialistico ed è prevista in tempi brevi l’introduzione anche di un servizio geriatrico, estremamente necessario per il progressivo aumento dell’età media della popolazione di Ponte a Egola e delle frazioni vicine”.

Ma, chiariscono ancora i consiglieri, “i locali di proprietà privata che ospitano il centro in affitto risultano però non adeguati alle normative vigenti sui servizi socio sanitari, e della questione il coordinatore del centro medico dottor Branca ha messo a conoscenza il sindaco e l’Ausl e il proprietario dei locali non appare disponibile a mettere a norma i locali, neanche a fronte di una disponibilità dell’Associazione di Medici che gestiscono il Centro a contribuire economicamente all’investimento che sarebbe necessario”. Così “l’Associazione ha individuato una possibile soluzione alternativa in locali in affitto che risultano però ubicati sulla via di Giuncheto, in prossimità della zona industriale di Romaiano, in una zona decentrata e non raggiungibile a piedi specie per la popolazione anziana”.

Da qui la mobilitazione dei consiglieri, considerato “che il Centro Medico di Ponte a Egola, come l’intero consiglio comunale ha riconosciuto in occasione delle discussioni precedenti, pur essendo di natura privata svolge una funzione di interesse pubblico al servizio della salute dei cittadini che è di per sé essenziale e sarà insostituibile fino all’effettiva apertura della Casa della Salute di Ponte a Egola”, apertura che, “come risulta dalla risposta del sindaco a una recente interpellanza, si trova attualmente ‘nella fase finale dello stato d’attuazione del progetto’, che aprirà poi la ‘possibilità’ di procedere alla gara e quindi, successivamente, all’avvio dei lavori; non è quindi realisticamente prevedibile l’apertura effettiva di questo servizio prima della fine dell’attuale mandato amministrativo nella primavera del 2024”.

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