Da Ecomostro a Ecopark, “Ma a che prezzo?”: i 5 Stelle annunciano un’interrogazione

“Sull’ipotesi di spesa totale, i termini della trattativa (sempre che ci sia) per l’acquisizione della parte privata nonché sui costi di costruzione del nuovo edificio”
“Il Movimento si preoccuperà di presentare un’interrogazione sull’ipotesi di spesa totale dell’opera e sui termini della trattativa (sempre che ci sia) per l’acquisizione della parte privata nonché sui costi di costruzione del nuovo edificio”. L’interrogazione promessa dal Movimento 5 Stelle di Empoli e Fucecchio riguarderà l’Ecomostro, lo scheletro di una struttura mai conclusa a Ponte a Elsa di Empoli, fra via Giobetti e via Caponi, divenuto oggetto di fallimento della ditta di Caserta che ci lavorava nel 2004 e ora al centro di un progetto di rigenerazione urbana.
“Ad oggi – da qui nasce l’interrogazione, spiega il M5s – non ci è dato conoscere le cifre dell’intera operazione. Al M5S corre oggi l’obbligo, ed ancor di più in futuro, d’informare i cittadini sugli sviluppi della questione, perché, non dimentichiamolo, ogni investimento del Comune è fatto con soldi pubblici per i quali necessitano procedure chiare e trasparenti ad ogni livello”.
Soprattutto quando, per i 5 stelle, “Tutto questo è solo l’epilogo della mala gestione da parte delle precedenti amministrazioni comunali Pd che hanno approvato, a suo tempo, il piano urbanistico di quel complesso gigantesco, non hanno imposto stralci di esecuzione, non sono riuscite a controllare a dovere le imprese coinvolte (provenienti da altre regioni), non hanno saputo gestire, in questi 23 anni, l’area del cantiere dismessa e fatiscente, svegliandosi solo dopo le continue proteste degli abitanti.
Ma con quali soldi il Comune di Empoli si appresta ad eseguire l’opera di rigenerazione urbana? È presto detto: con i soldi del Pnrr e quindi con il lavoro fatto dal governo Conte, attraverso uno dei punti programmatici del M5S che riguarda il consumo del territorio. I cittadini di Ponte a Elsa, dunque, sappiano chi devono ‘ringraziare’. Ma come si è arrivati alla delibera con cui l’amministrazione ha deciso l’acquisizione dell’ecomostro? Si tratta di un ampio complesso immobiliare formato da due corpi di fabbrica. L’inizio della costruzione risale al 1998.
La porzione del complesso immobiliare che il Comune ha acquisito per 860mila euro avrà diverse destinazioni d’uso. Ulteriori 26 unità immobiliari poi del medesimo complesso, appartenenti ad altra proprietà privata, non sono interessate dalla procedura fallimentare e quindi dovrebbero essere ovviamente acquisite tramite trattativa privata. Un ottimo affare secondo l’amministrazione Barnini, perché la base d’asta partiva da un valore molto ribassato rispetto a quello stimato di 2.779.777,48 euro indicato in una perizia del 2007.
Vogliamo dimenticare però la fortissima crisi dell’edilizia abbattutasi nel frattempo e che la struttura, non essendo a norma sismica, dovrà essere demolita completamente?
In conclusione, dunque, con 860mila euro il Comune di Empoli è venuto in possesso di una struttura ormai obsoleta, non a norma sismica, di difficile recupero, per la quale si renderanno necessari l’abbattimento e la bonifica. L’assessore Fabio Barsottini, a suo tempo, aveva quantificato in un milione di euro la somma necessaria per l’intera operazione. Inoltre, per la porzione di fabbricato non interessata dal fallimento, non ci è dato sapere come il Comune si sia già mosso o come intenderà farlo”.