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“Dieci anni a prenderci cura di Santa Croce sull’Arno”: Deidda tra keu, bilanci e prospettive

13 marzo 2024 | 12:56
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“Dieci anni a prenderci cura di Santa Croce sull’Arno”: Deidda tra keu, bilanci e prospettive
“Dieci anni a prenderci cura di Santa Croce sull’Arno”: Deidda tra keu, bilanci e prospettive
“Dieci anni a prenderci cura di Santa Croce sull’Arno”: Deidda tra keu, bilanci e prospettive
“Dieci anni a prenderci cura di Santa Croce sull’Arno”: Deidda tra keu, bilanci e prospettive
“Dieci anni a prenderci cura di Santa Croce sull’Arno”: Deidda tra keu, bilanci e prospettive

Il bilancio e i saluti della sindaco Deidda

“Volevo qui le persone che mi sono state vicine perché non ho mai fatto la sindaca da sola. Mi fa piacere vedere le mie giunte anche se manca Piero, che sarebbe stato molto felice di questa occasione, ci manca e gli mandiamo un applauso. C’è ovviamente la mia famiglia. E ci sono anche alcuni delle opposizioni”. Poi ci sono gli occhi lucidi e la voce che trema per qualche secondo, mentre Giulia Deidda ripercorre i suoi 10 anni da sindaco di Santa Croce sull’Arno.

“In 10 anni – ricorda – sono stati investiti oltre 14 milioni di euro in opere pubbliche. Tra cui: 3 milioni e 840mila euro per le scuole, 3milioni e 825mila euro per viabilità, piazze e mobilità urbana, 549.525 euro per la valorizzazione dei nostri giardini pubblici, 727mia euro per la riqualificazione degli impianti sportivi, 657mila euro per il rinnovamento di luoghi culturali come il teatro Verdi e la Biblioteca, 2.720.000 per il diritto alla casa.

Cura è la parola che scelgo se penso ad una parola che descriva l’impegno di questi dieci anni. La cura delle persone ci ha guidato nella scelta di sostenere progetti e servizi pensati per le persone in tutte le loro fasi della vita: dall’infanzia all’età più fragile. Questo ha significato mantenere tenacemente i servizi esistenti e ampliare quelli rivolti a bambini e anziani, ma ha voluto dire soprattutto preoccuparsi del diritto fondamentale alla casa, un diritto che sta alla base della possibilità di costruirsi un futuro stabile. Concretamente questo ha significato avere investito 320.000 euro negli alloggi di proprietà e direttamente gestiti dall’amministrazione, l’acquisizione di 17 nuovi alloggi popolari grazie al finanziamento di 2.400.000 euro della Regione Toscana, interventi che hanno permesso di dare risposta a oltre nuove 50 famiglie”.

Un bilancio che si dirama in varie direzioni, impossibili da sintetizzare in poche righe: dalla “prima cosa fatta da sindaco per togliere l’amianto dal tetto dell’asilo Petuzzino” agli oltre 3,8 milioni messi in edilizia scolastica, dall’efficientamento energetico (2 milioni) ai giochi nei parchi pubblici (550mila), dai lavori fatti alla casa di riposo Meacci al teatro, dal centro giovani e alla Casa delle Associazioni nata in questi anni (539mila euro in tutto) e alla biblioteca di Staffoli, dagli impianti sportivi (700mila) agli asfalti, i semafori, le ciclabili e la viabilità urbana (3,8 milioni), dagli edifici culturali (657mila) agli impianti di videosorveglianza, che oggi contano circa 26 telecamere in più di dieci anni fa. Fino al centro storico, con la nuova piazza Matteotti e i lavori in via Garibaldi e via Turi, alla biblioteca e alle infrastrutture che hanno visto investire qualcosa come 1,4 milioni di euro, con progetti finanziati in totale dall’Europa (Pnrr e non solo) per quasi due milioni di euro.

Keu

Anni segnati però, profondamente anche dalla vicenda keu. “Non mi sono dimessa – ha detto – perché credo che questo ruolo sia di responsabilità, le persone mi hanno eletto e con dignità e umiltà e con forza della mia innocenza non ho smesso di lavorare un solo giorno. Ho fiducia in me e nel mio territorio”. Sul tema la sindaca torna anche parlando dei fatti che hanno coinvolto l’ex ministro allo sport Luca Lotti, recentemente assolto per il caso Consip insieme a Tiziano Renzi, padre di Matteo. “A Luca giorni fa ho scritto che spero di cavarmela in 7 anni e due mesi, come lui. Io me ne sono già fatti quasi tre – ha detto –. I tempi della giustizia in questo Paese sono devastanti e non posso dimenticare cosa ha rappresentato per me, che quando tutto è scoppiato aspettavo Celeste, la mia bimba”.

Luoghi pubblici

Prendersi cura delle persone ha significato anche grande attenzione per i luoghi pubblici che le stesse vivono. Questa si è tradotta in un grande piano di manutenzione di edifici, infrastrutture, parchi e giardini, che ha portato ad investire oltre 8.000.000 di euro. Ma la cura ha anche significato dare impulso alla vita di comunità, allo scambio di relazioni e alla costruzione di opportunità nuove per migliorare la qualità della vita delle persone, in ottica di inclusione e intergenerazionalità. Ne sono un esempio concreto la Casa delle Associazioni, la Biblioteca di Staffoli, l’Hub Giovani e Intercultura, l’area di sgambamento, gli orti urbani, tutte opere pensate per dare nuove opportunità alla comunità, in termini di servizi e socializzazione, perché sono fermamente convinta che da soli si può andare veloci ma da poche parti, mentre insieme si può arrivare ovunque.

Sostenibilità e ambiente

E’ stato dato impulso a un miglioramento della vivibilità del paese anche sul piano ambientale, tenendo insieme il risparmio in termini economici e la sostenibilità. L’impegno preso e mantenuto di fare una rivoluzione energetica della pubblica illuminazione, con un investimento di oltre 2.000.000 di euro, ne è stato l’esempio più grande, così come gli altri investimenti in efficientamento energetico sugli edifici pubblici: scuole medie Banti, scuola dell’infanzia Albero Azzurro, casa di riposo Meacci, Teatro Verdi, illuminazioni del Palaparenti e delle scuole Pascoli, asilo nido Petuzzino. Un complesso di opere che ha significato un investimento di 2.338.000 euro. Attraverso la realizzazione di un primo tratto di pista ciclabile è stata aperto la visione di un diverso modo di concepire la mobilità urbana, così come attraverso il grande progetto di forestazione urbana abbiamo intrapreso una via “verde” che in termini ambientali significa 155 tonnellate di co2, 248 kg di azoto, 15 kg di pm10 risparmiato nell’aria che respiriamo, da qui al 2051.
“Non posso non ricordare il grande piano di rimozione dell’amianto dalle ex officine Gozzini, un gesto concreto, che sembrava impossibile da realizzare, e che ha messo in sicurezza in termini di salute una consistente parte del territorio e della popolazione” ha commentato Deidda.

Centro storico

La parola cura si è rivolta con azioni concrete al centro storico di Santa Croce Sull’Arno, che rappresenta la parte di tessuto abitativo più riconoscibile e identitario, che rimanda alle origini del paese dove si intrecciano i segni della storia più recente.
“E’ il luogo per eccellenza a cui abbiamo dedicato risorse ed energie con l’obiettivo di trovare nuova bellezza e vivibilità, un percorso che ha preso avvio con il rifacimento di Piazza Matteotti e che ha continuato con la riqualificazione di Piazza Garibaldi e Via Turi, l’istallazione delle nuove fiorire, alla nascita della Casa delle Associazioni che oggi è un luogo vivo in cui molte realtà importanti del nostro territorio hanno trovato la loro casa, fino alla riqualificazione dei nostri presidi culturali come la Biblioteca e il Teatro Verdi. Un complesso di opere che ha significato in termini economici un investimento pari a 2.098.777 euro” ha detto la sindaca.

Memoria

“Abbiamo avuto cura della memoria: conoscere il proprio passato significa costruire un futuro capace di ricordare e correggere antichi errori e aver messo la memoria tra le parole chiave della nostra azione di governo ha significato offrire alle nuove generazioni un solido legame identitario con la storia individuale e collettiva del nostro paese” ha precisato Deidda.
Ne sono un esempio le tante pubblicazioni fatte, prima tra tutte quella su Russo Parenti, alle tracce disseminate sul territorio, dalla rotonda dedicata all’Immensità, alla targa a Delio Nazzi e al Nanino, all’intitolazione della Casa delle Associazioni a Graziano Bertelli e del palcoscenico del Teatro Verdi ad Alberto Pozzolini fino alla recente targa dedicata a Arrigo Coen e Olga Galletti, arrestati a Santa Croce sull’Arno, deportati ad Auschwitz e non sopravvissuti alla Shoah.

Pandemia

Un bilancio di questi dieci anni non può prescindere dalla pandemia: “Un evento inatteso, a cui non eravamo preparati che ha ribaltato, trasformato e rafforzato aspetti del nostro vivere, del nostro pensare e anche del nostro amministrare. Ne abbiamo tenuto traccia, perché restasse a futura memoria, attraverso la stele ‘A tutte le vittime del Covid-19’” ha ricordato Deidda.

Ultimi mesi di mandato

La sindaca uscente ha fatto il punto sugli ultimi mesi di mandato, illustrando le opere in via di completamento.
“C’è un ultimo progetto che ci sta a cuore, il Parco Urbano. Dopo la riqualificazione dei giardini di quartiere finalmente riusciamo a realizzare un nuovo grande parco inclusivo in un’area verde dalle grandi potenzialità e già molto frequentato, il parco Aldo Moro. Confidiamo di inaugurarlo entro il mese di marzo. Stiamo lavorando per lasciare ultimato il progetto esecutivo della nuova strada di collegamento tra via Gozzini e via Meucci. Seguiremo con attenzione i lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico dell’asilo nido Petuzzino, che sarà il primo edificio pubblico a norma sismica, e l’ultimo lotto di asfaltature che prevediamo di concludere entro un mese. Cercheremo di portare in adozione il Piano Strutturale Intercomunale con il comune di Castelfranco di Sotto, un percorso che negli ultimi mesi ci ha portato ad incontrare tanti cittadini coinvolgendoli nel futuro disegno della città”.

“In questi dieci anni – ha concluso la sindaca – abbiamo provato, come amministrazione, a costruire un pezzo della Santa Croce del domani con i valori che ci hanno da sempre guidato e che da sempre caratterizzano il nostro territorio: concretezza e accoglienza, sviluppo e solidarietà, innovazione e sostenibilità”.

E ora?!

Sul suo futuro, poi, Deidda prova a immaginarlo all’insegna della stessa passione. “Sono una donna che viene dalle Feste de l’Unità e ha iniziato questo percorso dalla militanza fianco a fianco con tanti compagni di partito, dal bar della festa al banco dei libri. La stessa passione non credo che mi lascerà domani. Non ho niente di cui rammaricarmi per questi 10 anni, né delusioni. Se non quella di non aver portato fino in fondo il nuovo disegno della città, il piano strutturale, che però è decisamente a buon punto. Mi sono dovuta prendere del tempo, soprattutto in periodo Covid, per pensare alle tante persone che si sono di colpo trovare in difficoltà, lo volevo fare io, ho deciso di buttarmi a capofitto in questo”.

“Quando ho cominciato, ormai 20 anni fa, avevo l’età in cui di solito si comincia a cercare lavoro. Dieci anni da sindaco danno innumerevoli competenze che sicuramente troverò il modo di spendere altrove. A fare solo la mamma a tempo pieno non mi ci vedo davvero”.

Sulle voci, poi, di un’ipotesi di terzo mandato circolate nei mesi scorsi, Deidda è ferma: “Mi è stato chiesto, ho detto di no convintamente. Credo che 10 anni, non solo per me, ma in generale, siano più che sufficienti per qualsiasi sindaco. La militanza, invece, non la si può lasciare mai”.