Fare Insieme: ”Stazione unica appaltante della Provincia di Pisa? C’era l’Unione dei Comuni”

Le consigliere di opposizione Faraoni ed Eugeni stigmatizzano la politica delle giunte di centrodestra: “Politica miope e ottusa”
Il gruppo consiliare Fare Insieme, in merito al punto all’ordine del giorno relativo all’adesione del comune di Santa Maria a Monte alla Stazione unica appaltante della Provincia di Pisa ritiene indispensabile ricordare ai cittadini quanto accaduto da quando il Comune è governato da giunte di centro destra.
“L’ultima giunta di centro sinistra a guida Turini, insieme ai sindaci dei comuni della Valdera a fine 2008 hanno dato vita all’Unione Valdera, in ossequio al decreto legislativo 267/2000 e al decreto 78/2010 i quali sancivano che La gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali è finalizzata a superare le difficoltà legate alla frammentazione dei piccoli comuni, per la razionalizzazione della spesa e per il conseguimento di una maggiore efficienza dei servizi… Gli enti locali possono stipulare tra loro apposite convenzioni per svolgere in modo coordinato determinate funzioni e servizi… Le regioni hanno il compito di individuare i livelli territoriali ottimali di esercizio associato di funzioni comunali, di promuovere e favorire l’associazionismo… Disposizioni incentivanti sono previste anche da parte dello Stato nella forma di contributi e di agevolazioni in materia di rispetto del patto di stabilità interno. Gli incentivi sono destinati sia ai comuni che stipulano convenzioni o che formano unioni di comuni, sia a quelli che danno vita a fusioni di comuni”.
“Ricordiamo – proseguono – che l’articolo 14 del citato decreto 78/2010 individuava le seguenti funzioni fondamentali dei comuni, da poter gestire in forma associata: organizzazione generale dell’amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; organizzazione dei servizi di… trasporto pubblico comunale…; pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; organizzazione e gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e riscossione dei relativi tributi; progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini…; polizia municipale e polizia amministrativa locale; edilizia scolastica per la parte non attribuita alle province, organizzazione e gestione dei servizi scolastici. Molte delle sopraindicate funzioni furono conferite all’Unione Valdera al fine sia di ottenere contributi a fondo perduto dallo Stato, sia per consentire a tutti i comuni aderenti di offrire ai propri cittadini il medesimo livello di servizi comunali, garantendo quindi pari dignità alle diverse località presenti all’interno di un territorio omogeneo”.
“Le precedenti giunte di centro destra – dicono Patrizia Faraoni ed Elisa Eugeni – con atteggiamento sprezzante hanno deciso di uscire dall’Unione rifiutandosi di cedere un piccolo pezzo di sovranità locale, facendo piombare il nostro Comune nell’isolamento più totale, rinunciando anzi a benefici per l’amministrazione comunale e per i cittadini. Il gruppo consiliare Fare Insieme ritiene che la decisione del comune di Santa Maria a Monte di aderire alla stazione unica appaltante della Provincia di Pisa avvalori ancora una volta, e in maniera inequivocabile, la lungimiranza delle precedenti giunte di centro sinistra e il loro assoluto rispetto della normativa vigente, dimostrando altresì che nell’ultimo decennio il nostro Comune è stato amministrato in maniera miope e ottusa, opponendosi in modo preconcetto a qualunque decisione presa dalla parte politica avversaria, a prescindere dai benefici che ne potessero venire alla comunità. In segno di profondo disaccordo con la gestione delle giunte di centro destra precedenti ed attuale, quindi, il nostro gruppo si è astenuto nella votazione del punto all’ordine del giorno del consiglio comunale”.